Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 09 Febbraio 2011
Nuovi farmaci: i Riuniti
in un network mondiale
Un circuito internazionale per testare nuovi farmaci contro lo scompenso cardiaco, patologia che riguarda il 2-3% della popolazione dei Paesi industrializzati: sono chiamati a lavorare 5 grandi centri di eccellenza, fra questi gli Ospedali Riuniti.
Un circuito internazionale per testare nuovi farmaci contro lo scompenso cardiaco, patologia che riguarda il 2-3% della popolazione dei Paesi industrializzati: un circuito dove sono chiamati a lavorare 5 grandi centri di eccellenza nella Cardiologia in Europa, e uno di questi è il Dipartimento cardiovascolare degli Ospedali Riuniti.
La proposta viene da una delle massime autorità mondiali del settore, il direttore del Center for Cardiovascular Innovation della Northwestern University di Chicago, Mihai Gheorghiade, che è anche responsabile del Cardiovascular center for Drug development della Duke University (Usa): la prima riunione organizzativa del «circuito», che si chiama «T1 Network», si terrà ad aprile, a Chicago; i gruppi di pazienti interessati al test avranno al massimo 30 partecipanti, e a Bergamo dovrebbe essere affidato un gruppo di 5-10 malati.
«In Italia – spiega Antonello Gavazzi, direttore della Cardiologia dei Riuniti – lo scompenso rappresenta già la prima causa di ricovero ospedaliero, dopo il parto. Il Dipartimento cardiovascolare dei Riuniti ha una rilevanza nazionale e internazionale per gli studi, e non possiamo non dirci fieri della designazione. Finora, negli ultimi vent'anni, i test dei farmaci per questa malattia venivano fatti su grandi numeri di pazienti, molto eterogenei e già sottoposti alla migliore terapia possibile, confrontando questi farmaci con il placebo. Questi studi molto costosi non hanno prodotto negli ultimi anni risultati positivi».
In sostanza somministrare contemporaneamente le due terapie, la consolidata e quella da sperimentare, non produceva risultati. Da qui la decisione di cercare nuove strade. «La novità sta nel fatto che vengono testate in piccoli numeri queste nuove molecole partendo dalla fisiopatologia, cioè dai meccanismi responsabili della malattia: ed è chiaro che questi test vanno applicati in centri di eccellenza, che diano garanzia prima di tutto al paziente».
Una medaglia per i Riuniti, questa designazione, conferita nel corso del recente convegno internazionale dedicato allo scompenso cardiaco «Focus on heart failure-hot topics» organizzato dal Dipartimento cardiovascolare e dalla Fondazione per la ricerca Ospedale Maggiore (From) degli Ospedali Riuniti con la Fondazione Menarini.
Leggi di più su L'Eco di Bergamo del 9 febbraio
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