Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 04 Febbraio 2011
Bando da 400 mila euro
per la grave marginalità
Fondazione della Comunità Bergamasca e Consiglio dei sindaci insieme per la grave marginalità. È stato pubblicato il bando da 400mila euro annui per erogare in tre anni 1,2 milioni di euro alle associazioni che si occupano di gravi problemi sociali.
Fondazione della Comunità Bergamasca e Consiglio dei sindaci insieme per la grave marginalità. Il 31 gennaio è stato pubblicato il bando da 400mila euro annui promosso dalle due organizzazioni, che ha l'intenzione di erogare in tre anni 1,2 milioni di euro alle associazioni che si occupano di gravi problemi sociali.
L'accordo è stato siglato nei mesi scorsi e ora trova la sua concretizzazione: la Fondazione della Comunità Bergamasca aderisce al bando con un contributo di 300 mila euro annui a cui si aggiungono 100 mila euro del Consiglio dei sindaci che da anni si trova a finanziare i progetti sulla povertà e grave marginalità sociale in un contesto di sempre maggiori ristrettezze dei fondi pubblici.
Le risorse messe a disposizione finanzieranno il 50 per cento del costo globale del progetto, nei limiti dell'importo complessivo del bando. Le domande dovranno essere presentate alla Segreteria della Fondazione della Comunità Bergamasca entro le ore 12.00 del 18 marzo. Il regolamento è disponibile sul sito internet della Fondazione (www.fondazionebergamo.it).
Cinque le aree scelte da Consiglio e Fondazione a cui destinare i fondi: carcere, lotta all'Aids, progetti per i senza fissa dimora, sostegno alla grave marginalità e tratta e prostituzione.
Carcere: il sostegno riguarderà progetti di inserimento sociale, lavorativo e abitativo per persone all'interno e all'esterno del carcere, sottoposte a restrizioni della libertà personale.
Aids: i progetti dovranno essere rivolti alla prevenzione e alla lotta del fenomeno. In Italia è in costante aumento il numero di persone viventi affette da Aids, sebbene sembri diminuire il numero annuale di nuovi casi.
Senza fissa dimora: quest'area privilegerà progetti di reinserimento sociale e dormitori per persone in gravi situazioni di marginalità che necessitano di essere collocate in strutture di accoglienza o essere avviate a un percorso di inserimento lavorativo.
Grave marginalità: il supporto andrà a favore di progetti per il reinserimento sociale, gli inserimenti lavorativi e abitativi di soggetti svantaggiati in situazione di esclusione sociale.
Tratta e prostituzione: saranno progetti rivolti principalmente a potenziare le strutture di accoglienza e a sostenere la progettualità territoriale nella lotta allo sfruttamento della prostituzione, favorendo l'uscita delle donne dal circuito della tratta.
Obiettivo del bando è far sì che, nel corso dei tre anni, gli Ambiti territoriali e il Consiglio dei sindaci trovino una modalità per sostenere queste progettualità a valenza provinciale in modo autonomo e continuativo.
«La questione del Welfare sta assumendo in questo particolare momento storico una rilevanza sempre più nodale per la comunità: con questa iniziativa la nostra Fondazione intende farsi carico di una positiva sensibilizzazione della cittadinanza in questo senso», sostiene Carlo Vimercati, presidente della Fondazione Comunità Bergamasca.
«Sostenere i progetti delle associazioni che si occupano di tematiche gravi, dalla povertà all'emarginazione, dal reinserimento alla prostituzione, è sempre stata una delle nostre priorità – dichiara Leonio Callioni, presidente del Consiglio dei sindaci –. Oggi, con il venir meno delle risorse pubbliche, questo compito è sempre più arduo ma allo stesso quanto mai indispensabile. Ecco perché siamo molto colpiti dall'impegno della Fondazione, che ha deciso di prendere parte a questa nostra sfida: così facendo traccia la strada a tutti quegli enti che hanno nel loro mandato una missione caritatevole e decidono di partecipare attivamente alla costruzione del al sistema sociale e socio-sanitario».
«Non si può che apprezzare iniziative come queste, che traducono in azioni sul territorio quei principi di solidarietà espressi dalle leggi nazionali e regionali, recependone appieno lo spirito ed anzi ampliandone nei fatti la portata. Del resto a Bergamo ed ai suoi cittadini è da sempre riconosciuto uno spirito di solidarietà non comune, che non hanno mai esitato a dimostrare. E questa ne è l'ennesima testimonianza», commenta Mara Azzi, direttore generale dell'Asl di Bergamo.
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