Cronaca
Giovedì 27 Gennaio 2011
Università: per l'anno 2011/2012
sì Filosofia e no Economia a Treviglio
L'attivazione del corso di laurea triennale in Filosofia e la disattivazione del corso di laurea triennale in Economia aziendale a Treviglio. Sono queste le due novità principali dell'offerta formativa dell'Università di Bergamo per il prossimo anno.
L'attivazione del corso di laurea triennale in Filosofia e la disattivazione del corso di laurea triennale in Economia aziendale a Treviglio. Sono queste le due novità principali dell'offerta formativa dell'Università degli studi di Bergamo per il prossimo anno accademico 2011/2012 approvate nei giorni scorsi all'unanimità dal Senato accademico e che ora dovranno avere il via libera del Consiglio di amministrazione in programma per il 15 febbraio per poi passare al ministero.
Confermate le sei Facoltà (Economia, Scienze della Formazione, Scienze umanistiche, Lingue, Giurisprudenza ed Ingegneria), i 15 corsi di laurea triennale e i 17 di specialistica e magistrale oltre al ciclo unico di Giurisprudenza.
Si aggiunge poi l'attivazione del corso di laurea triennale in Filosofia interfacoltà tra la facoltà di Scienze umanistiche e Scienze della formazione, mentre viene disattivato il corso di Economia aziendale replicato a Treviglio (ma attivo appunto in via dei Caniana all'interno della facoltà di Economia). In generale si assottigliano però i curricula dei vari corsi di laurea, ossia si riduce la varietà dei percorsi per la stessa classe di laurea.
Continua invece il programma di internazionalizzazione che solcherà quindi il traguardo del secondo anno e che prevede tre corsi di laurea specialistica totalmente in lingua inglese (presso Lingue, Economia e Ingegneria). La ridefinizione è stata dettata principalmente dall'emanazione del decreto ministeriale 17/2010 sui requisiti necessari dei corsi di studio che ha introdotto alcune norme finalizzate alla razionalizzazione e qualificazione dell'offerta formativa nella prospettiva dell'accreditamento dei corsi di studio.
Leggi di più su L'Eco di giovedì 27 gennaio
© RIPRODUZIONE RISERVATA