Cos’è l’influenza aviaria
L’influenza aviaria è una malattia infettiva dei volatili sostenuta da un virus appartenente alla famiglia degli orthomyxoviridae. I virus influenzali sono classificati, sulla base delle loro caratteristiche antigeniche, in vari tipi (A, B e C) che, a loro volta, si suddividono in vari sottotipi. La virulenza, vale a dire la capacità dell’agente infettivo di provocare nell’organismo infettato uno stato di malattia, è estremamente variabile e, a seconda del virus in causa, può andare dall’infezione lievissima fino a provocare mortalità elevatissime negli allevamenti avicoli sia al chiuso che all’aperto. L’influenza di tipo "A", suddiviso in 15 diversi sottotipi è molto variabile dal punto di vista genetico. Il sottotipo l’"A H5 N1", che è stato scoperto recentemente, è fra i più pericolosi per la sua patogenità e la sua straordinaria capacità di ricombinarsi e quindi adattarsi al salto di specie (cioè a passare ad altri animali uomo compreso). Il virus H5N1 ha ormai contagiato la popolazione aviaria in tutta l’Asia; secondo fonti dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) l’A H5 N1, è instabile e può evolversi fino a raggiungere un alto tasso di patogenicità anche sulle specie umana. La Fao ha spiegato che - rispetto al Vietnam - il virus è apparso più patogenetico in questi mesi in Cina: la sua diffusione nel Qinghai e nello Xinjiang [regioni centro-nord del Paese] e nella Russia siberiana ha ucciso infatti alcune specie di volatili che in un primo momento si erano dimostrate immuni al contagio, non solo, ma ancor più grave è stato dimostrato che questo nuovo virus ha la capacità di fare il salto di specie e quindi passare ai maiali e poi all’uomo.
Le pandemie e le vittime accertate dell’A H5 N1
L’Oms dopo i recenti contagi teme che il virus possa passare ad una fase di diretto contagio umano creando i presupposti per una pandemia, ovvero una epidemia di influenza particolarmente contagiosa che si diffonde rapidamente in ogni angolo del mondo senza dare il tempo ai medici di prendere adeguate contromisure.
Secondo i dati dell’Oms, ad oggi, sono 55 le vittime accertate dell’influenza aviaria durante i 2 picchi della malattia che ha colpito dal 2003 ad oggi circa un centinaio di persone in Cina e nel Sud-Est asiatico. La malattia ha colpito, dalla sua comparsa, oltre 100 milioni di volatili ed ha avuto una mortalità pari al 100% nel pollame. Il contagio che avviene attualmente dal contato diretto con animali infettati è letale anche per gli uomini, con una mortalità pari al 54 % nei casi accertati. Shigeru Omi, direttore della sezione Western Pacific dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha dichiarato: "Riguardo all’influenza aviaria, qualsiasi cosa potrebbe accadere. È noto da tempo che i virus responsabili delle pandemie influenzali umane del passato, nel ’57 e nel ’68, e per la Spagnola nel 1918, che causò dai 20 ai 40 milioni di morti, sono stati originati dal riassortimento genico di virus dell’influenza umana e di quella aviaria. Può accadere che se i due virus infettano contemporaneamente la stessa cellula di un maiale e possibile che diano origine a un nuovo virus, con geni rimescolati, capaci di trasmettersi facilmente nella specie umana, come l’influenza che vediamo ogni anno". Un nuovo agente infettivo dell’influenza, con caratteristiche di alta letalità, tipiche del virus aviario, e di alta contagiosità, tipiche del virus umano, troverebbe la popolazione mondiale indifesa dal punto di vista immunologico. Finora non è stato dimostrato nessun caso di trasmissione del virus "A H5 N1" ricombinato capace di trasmettersi da uomo a uomo per via aerea come normalmente si diffondono le influenze umane.
Il vaccino antinfluenzale generico protegge dall’influenza aviaria?
Il vaccino antinfluenzale per essere efficace deve essere del medesimo tipo che provoca l’infezione. Il processo di produzione di un vaccino influenzale prevede questi passaggi obbligati, primo individuazione del tipo di virus, secondo il suo isolamento (ciò può avvenire soltanto in presenza di una conclamazione del contagio nella specie umana), terzo la sua riproduzione in laboratorio e poi lo sviluppo del vaccino, successivamente i test obbligatori e dopo la distribuzione. Nel caso di questo virus"A H5 N1 ricombinato (cioe trasmissibile all’uomo) di cui si sta tanto parlando in questi giorni, al momento, non esiste in forma conclamata in nessuna parte del mondo, per quanto è dato sapere, almeno che, nel segreto piu assoluto, in Cina o in Vietnam (SARS insegna ) non sia già comparsa la mutazione temuta del virus H5N1 e sia già in atto una epidemia influenzale che si trasmette da uomo a uomo, allora e solo allora, si potrebbe isolare il virus e fare i vaccini. Comunque in mancanza di una situazione di contagio manifesto fra esseri umani non è possibile isolare il virus e quindi non è possibile fare il vaccino.
Oltre ai vaccini cosa offe la medicina per l’uomo?
Gli unici farmaci che si possono utilizzare sono gli antivirali normalmente impiegati per curare l’influenza stagionale.
È rischioso mangiare pollame o uccelli ammalati?
Non c’è nessuna evidenza scientifica che consumare carne di pollo cucinata possa costituire un veicolo di trasmissione. Il virus temuti sono quelli che si trasmettono per via respiratoria. (17/10/2005)
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