La questura: «Cantiere già controllato
con molto scrupolo dai carabinieri»

Gli agenti della «Scientifica» della questura di Bergamo hanno subito sottoposto agli accertamenti del caso la busta e il contenuto spediti in mattinata a L'Eco di Bergamo, ma per il momento non sono previste ulteriori ricerche nel cantiere dell'ex Sobea.

Gli agenti della «Scientifica» della questura di Bergamo hanno subito sottoposto agli accertamenti del caso la busta e il contenuto spediti in mattinata a L'Eco di Bergamo con il testuale messaggio «Yara è nel cantiere Mapello. Ho paura».

La missiva, su cartoncino nero ripiegato e composta da lettere dell'alfabeto colorate, ritagliate da tabloid, è stata attentamente esaminata dalle forze dell'ordine che hanno provveduto, innanzitutto, a rilevare le impronte digitali lasciate, ci si augura, dall'autore (o autori).

Al tempo stesso lo scritto è stato oggetto di accertamenti da parte del dirigente della Squadra Mobile, Gianpaolo Bonafini, che lo ha aggiunto alle segnalazioni, di ogni genere, pervenute alla polizia sin dal giorno successivo alla scomparsa della tredicenne di Brembate Sopra.

«La premessa è che diamo peso a qualsiasi tipo di indicazioni - ha sottolineato Bonafini -. Nel caso della lettera giunta alla redazione de L'Eco di Bergamo occorre, comunque, precisare che il cantiere di Mapello era stato ripetutamente controllato dai carabinieri».

«Per questo motivo al momento attuale non è in programma una replica, considerati appunto gli scrupolosi interventi effettuati in quell'ambito dai militari dell'Arma. È il caso di ricordare che il cantiere di Mapello è quello dove lavorava il marocchino fermato dai carabinieri, ma poi rilasciato perché completamente estraneo all'episodio».

Intanto è stata giornata «piena» anche quella di sabato 8 gennaio, in Questura. «Non ci concediamo tregue - ha riferito Bonafini - e guai se non lo fosse vista la gravità della vicenda».

Sul rigoroso impegno degli inquirenti e sulle speranze di riportare a casa viva Yara si era pronunciato venerdì anche il questore Vincenzo Ricciardi che aveva puntualizzato: «Stiamo tenacemente operando anche perché quello legato alla ragazzina va ben oltre un aspetto tipicamente ed esclusivamente investigativo. Continuiamo a credere sino in fondo alle possibilità di risolvere il doloroso caso in maniera positiva».

Arturo Zambaldo

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