Cronaca / Val Calepio e Sebino
Venerdì 07 Gennaio 2011
Oglio, scatta la depurazione
in Valcamonica: attesa 25 anni
Il 2011 si è aperto con una prospettiva totalmente nuova per il Sebino: quest'anno partiranno finalmente i lavori per raddoppiare il depuratore di Esine e per raggiungere, con i collettori della rete fognaria, l'85% della popolazione camuna.
Viene quasi voglia di prendere una bottiglia e riempirla con l'acqua del fiume Oglio per farla esaminare e capire quanti batteri e inquinanti arrivino lì dentro dagli scarichi fognari di mezza Valcamonica prima di sfociare nel lago di Iseo, con tanti cari saluti alla sospirata balneabilità.
Perché se da una parte le analisi delle Asl di Bergamo e di Brescia da alcuni anni confermano che il Sebino è pulito, grazie al collettore circumlacuale, dall'altra gli ambientalisti rilanciano il problema convinti che senza intervenire drasticamente sull'Oglio è di fatto impossibile avere un lago dove si possa davvero fare il bagno tranquilli.
Ma il 2011 si è aperto con una prospettiva totalmente nuova: quest'anno partiranno finalmente i lavori per raddoppiare il depuratore di Esine e per raggiungere, con i collettori della rete fognaria, l'85% della popolazione camuna.
Nell'ultima seduta del 2010, l'assemblea della Comunità montana di Vallecamonica ha approvato, infatti, una delibera che ha permesso l'accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti da oltre 6 milioni e mezzo di euro. Pochi giorni dopo Valle Camonica Servizi - la società dei Comuni camuni incaricata dall'ente montano di eseguire i lavori per la depurazione -, ha presentato il progetto esecutivo da 7 milioni e 250 mila euro per i due interventi che miglioreranno radicalmente la qualità delle acque dell'Oglio.
«Bene, bene». Cosa potrebbero dire di diverso i sindaci del Sebino? Fosse dipeso solo dai paesi del lago, l'acqua da Lovere a Sarnico sarebbe un gioiello da un po', visto che da anni sono stati completati i depuratori di Costa Volpino e Paratico, insieme al collettamento di tutti i 16 comuni rivieraschi.
Invece no. Il Sebino è rimasto un sorvegliato speciale proprio perché sconta ancora il carico inquinante che scende nell'Oglio dalla Valcamonica. Da un bacino di circa 93 mila abitanti su cui è cresciuta una vasta industrializzazione, che da sempre convoglia fognature e scarichi nel fiume.
Finalmente i litigiosi camuni si sono messi d'accordo e ora pare si possa cominciare a intravedere la soluzione. Perché sarebbero rimasti lettera morta - o quasi - gli sforzi dei paesi «in basso», se quelli «in alto» avessero continuato a infischiarsene di ripulire la loro monnezza.
La notizia dei fondi per finanziare il raddoppio dell'impianto di Esine e per le opere necessarie alla depurazione, dunque, viene accolta con un sospiro di sollievo da tutti gli amministratori del Sebino. «Era un macigno - esordisce Giovanni Guizzetti, sindaco di Lovere - che pesava su tutto il lago. Un macigno sulla strada della valorizzazione e della promozione turistica che da tempo abbiamo intrapreso. Nel senso che puntare sul turismo e poi proporre un lago pulito "a metà", non è un granché».
«Nessuno sforzo può andare completamente a segno senza poter proporre un lago in condizioni ottimali. Con lungimiranza, i Comuni del Sebino già 25-30 anni fa hanno messo sul tavolo il problema della depurazione, specificando a ragione che quello sarebbe stato un tema da affrontare tutti insieme. I risultati sono stati ottimi, ma se dall'Oglio continuano a scendere fognature e scarichi, allora che senso ha?».
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