Cronaca / Valle Seriana
Martedì 28 Dicembre 2010
Alzano: intervento di simpaticectomia
renale mediante radiofrequenza
Sabato 18 dicembre all'ospedale di Alzano il dottor Gianluigi Patelli, direttore della Divisione di Radiologia Interventistica, e il professor Bruno Damascelli, nome di spicco a livello internazionale, hanno eseguito l'intervento di simpaticectomia renale mediante radiofrequenza.
Sabato 18 dicembre all'ospedale di Alzano Lombardo (Azienda Ospedaliera Bolognini) il dottor Gianluigi Patelli, direttore della Divisione di Radiologia Interventistica, e il professor Bruno Damascelli, nome di spicco a livello internazionale nel campo della radiologia intervenzionale, hanno eseguito l'intervento di simpaticectomia renale mediante radiofrequenza.
La procedura, anteprima in Regione Lombardia per quanto concerne le strutture ospedaliere pubbliche, è stata resa possibile grazie alla preziosa consulenza scientifica del professor Damascelli, ma anche dalla sinergia ormai collaudata tra le Divisioni di Radiologia da una parte e quelle di Medicina Interna (diretta dal dottor Salvatore Lattuada) ed Anestesiologia (diretta dal dottor Alberto Albertoni) dall'altra.
All'ospedale di Alzano è stato anche attivato «l'ambulatorio dell'ipertensione», gestito dall'équipe del dottor Lattuada , al quale i pazienti possono rivolgersi per avere le informazioni necessarie e per essere seguiti non solo dal punto di vista diagnostico ma anche per essere inseriti nei diversi protocolli di trattamento, tra cui anche, quando ve ne sia l'indicazione, la simpaticectomia renale mediante radiofrequenza.
Questo è un geniale metodo, moderatamente invasivo, di controllo della pressione arteriosa resistente al trattamento farmacologico. Tale condizione, cioè l'ipertensione resistente, è piuttosto diffusa ma generalmente sottostimata.
I dati della letteratura confermano come in gran parte dei Paesi europei circa il 50% dei pazienti ipertesi mostra una resistenza ai trattamenti farmacologici. È noto come l'ipertensione e le sue conseguenze rappresentino un problema sanitario globale ed in crescita significativa.
Il contributo dell'innervazione simpatica renale allo sviluppo ed alla progressione della malattia ipertensiva è sperimentalmente dimostrato in studi preclinici e clinici. La simpaticectomia renale mediante l'applicazione della radiofrequenza nel tronco delle arterie renali è stata resa possibile del tutto recentemente.
Un cateterismo arterioso percutaneo convenzionale, generalmente dalle arterie femorali, permette l'introduzione nelle arterie renali di un elettrodo dedicato attraverso il quale la radiofrequenza generata da un'apparecchiatura specifica viene applicata in punti separati dell'arteria. Il calore generato a livello della parete del vaso comporta la distruzione delle fibre simpatiche che decorrono nella tunica avventizia.
Nel mondo sono stati al momento trattati più di 500 pazienti con un risultato clinico positivo in oltre l'80% dei casi. Il controllo nel tempo, ormai di circa 1 anno e mezzo, ha dimostrato il mantenimento della discesa della pressione che consente la riduzione della terapia farmacologica. Il controllo della pressione è correlato alla riduzione delle complicazioni di questa frequente e grave condizione morbosa. Vale la pena ricordare come la diminuzione pressoria di 20 mm di Hg comporta la riduzione di circa 3 volte il rischio di Ictus e di Infarto del miocardio. La simpaticectomia renale mediante radiofrequenza va ad aggiungersi alle già varie procedure di radiologia interventistica offerte presso la Divisione diretta dal Dr Gianluigi Patelli .
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