«Tentato omicidio della figlia»
Resta in carcere il padre marocchino

Resta in carcere Mostafa Amani, l'operaio marocchino di 54 anni arrestato la vigilia di Natale nel Cremasco con l'accusa di aver tentato di uccidere a coltellate la figlia Maria di 32 anni, ora è ricoverata all'ospedale di Treviglio.

Resta in carcere Mostafa Amani, l'operaio marocchino di 54 anni arrestato la vigilia di Natale nel Cremasco con l'accusa di aver tentato di uccidere a coltellate la figlia Maria, di 32 anni, che è ricoverata in Rianimazione all'ospedale di Treviglio, ma è fortunatamente fuori pericolo. L'immigrato – che abita ad Agnadello, a tre chilometri dal confine con la Bergamasca – è stato interrogato nel carcere di Cremona dal gip Antonio Ferrari, che ha convalidato l'arresto eseguito dai carabinieri per il reato di tentato omicidio aggravato e confermato la misura cautelare della custodia in carcere. Mostafa Amani ha risposto per quasi due ore alle domande del giudice e ha negato tutti gli addebiti, raccontando di aver ferito la figlia nel tentativo di difendersi.

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