Più soldi per oculistica e cardiologia
Formigoni: ridurremo le liste d'attesa

Nel 2011 miglioreranno, ulteriormente, le liste d'attesa per le prestazione più a rischio quali l'oculistica e la cardiologia. Sono 60 milioni - ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, alla presentazione dell'ottavo rapporto Aiop sull'attività ospedaliera in Italia - le ulteriori risorse messe a disposizione per l'anno prossimo. Aumenterà anche il personale medico ospedaliero: le nuove regole per il 2011 prevedono il finanziamento per 5 milioni di euro delle specialità.

«Queste ulteriori risorse - ha detto il presidente - corrispondono a circa 100 specializzandi all'anno e rappresentano un finanziamento suppletivo per posti ulteriori rispetto a quelli già previsti dal ministero». Questo incremento si sposa con la notizia dell'aumento del numero di medici di base che - come ha registrato ieri la sezione regionale della Corte dei conti - nel 2009, rispetto al 2008, è cresciuto di 36 unità.

L'ABBATTIMENTO DELLE LISTE D'ATTESA - La Lombardia - ha detto Formigoni a Palazzo Pirelli - «conferma l'impegno per l'abbattimento delle liste d'attesa. Per quanto riguarda i tempi medi di attesa, dal 1997 al 2010 si sono ridotti nella cardiochirurgia del 63 per cento nelle strutture pubbliche e del 69 per cento in quelle private, nella protesica del 73 per cento nelle strutture pubbliche e del 68 per cento in quelle private, nell'ortopedia del 79 per cento nelle strutture pubbliche e del 69 per cento in quelle private».

In caso di prestazioni ambulatoriali urgenti - ha notato - «siamo una delle poche regioni nelle quali le prestazioni si effettuano entro 72 ore. Secondo gli ultimi dati del 2010 più del 95 per cento delle richieste senza carattere di urgenza hanno avuto una risposta entro 60 giorni e l'86 per cento delle prenotazioni sono state evase entro 30 giorni». Per il 2010 erano stati stanziati 45 milioni di euro per ottenere il risultato di non avere più del 5 per cento di prestazioni oltre i 40 giorni. «Per il 2011 abbiamo previsto ulteriori 60 milioni di euro per le prestazioni più a rischio».

IL PERSONALE MEDICO OSPEDALIERO - La presentazione del rapporto AIOP è stata l'occasione per fare il punto anche sul personale ospedaliero. Dopo il miglioramento registrato nel 2009 rispetto al 2008 per quanto riguarda i medici di base, sono in arrivo novità sul fronte dei camici bianchi in corsia. «Il problema della carenza è a livello nazionale - ha commentato Formigoni -. È dovuto anche al numero chiuso delle iscrizioni in università e per le specialità post universitarie. Ho già sollecitato in questo senso il ministro Gelmini. Le nuove regole 2011 di Regione Lombardia finanziano nuove specialità con 5 milioni di nuove risorse regionali all'anno che corrispondono a circa 100 specializzandi all'anno».

CRESCE L'ATTRATTIVITÀ DELLA LOMBARDIA - Il rapporto AIOP ha confermato, inoltre, l'attrattività consolidata negli anni della sanità lombarda: nel 1998 i pazienti ricoverati da altre Regioni erano 125.967, nel 2008 sono stati 127.046. In quanto a mobilità attiva la Lombardia distacca le altre Regioni: l'Emilia Romagna, al secondo posto per attrattività, ha fatto segnare 88.782 viaggi della speranza, 68.071 il Lazio. «I dati sull'attrattività dei sistemi regionali - ha rimarcato Formigoni - confermano l'indiscusso primato italiano della Lombardia da ormai 10 anni, il cui saldo tra ingressi e uscite è stato superiore del 40 per cento rispetto alla seconda regione, l'Emilia Romagna, e di oltre 4 volte rispetto alle terze, Lazio, Toscana, e Veneto. In Lombardia, la percentuale di ricoveri di pazienti provenienti da fuori regione è ormai costante intorno al 10 per cento sul totale dei ricoveri effettuati dai nostri ospedali». Il saldo attivo della mobilità Lombardia ha ricadute positive, producendo un valore economico quantificato da Istat intorno ai 450 milioni di euro su base annua.

I NUMERI REALI DELLA SANITÀ PRIVATA - Dal rapporto AIOP, infine, arriva una pietra tombale sui dati relativi al mix pubblico-privato della sanità in Lombardia: «La nostra regione - dice Formigoni - non ha il maggior privato. Il nostro è il miglior privato, il miglior modello di mix tra pubblico e privato». La presenza del privato nel sistema ospedaliero lombardo (calcolato per il numero di posti letto) è pari al 21,3 per cento e si colloca all'ottavo posto, dopo la Calabria, la Campania, il Lazio, la Sicilia, l'Emilia Romagna, Abruzzo e Piemonte. Anzi, la Lombardia - commenta il presidente di AIOP Lombardia, Gabriele Pelissero - «è sotto la media nazionale pari al 21,5 per cento».

Dall'analisi comparata sui vari sistemi regionali presenti nel rapporto, emerge come in Lombardia siano presenti i case-mix più elevati a livello nazionale sia nella rete ospedaliera privata (pari a 1,30) che in quella pubblica (1,05). Numeri, questi, che confermano l'eccellenza di una rete ospedaliera - conclude Formigoni - "in equilibrio economico e con un elevatissimo livello di efficienza". (Ln)

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