Cronaca
Sabato 11 Dicembre 2010
Troppi furti e rapine a Dalmine:
task force per maggiori controlli
I commerciandi di Dalmine fanno squadra per dare il via a un sistema di controllo del territorio che garantisca maggiore sicurezza. Lo ha annunciato Ciro A. Napoletano, vicepresidente di Opec, l'associazione che riunisce le attività commerciali del territorio.
Le attività commerciali di Dalmine e delle frazioni fanno squadra. Obiettivo: Dare il via a un sistema integrato di controllo del territorio che possa garantire maggiore sicurezza. Lo ha annunciato Ciro Andrea Napoletano, vicepresidente di Opec Dalmine – l'associazione che dal 2008 riunisce le attività commerciali, artigiane e professionali del territorio – nel corso dell'incontro sulla sicurezza organizzato nella sala civica di viale Betelli.
«Si tratta di un progetto che viene perseguito fin dalla fondazione dell'associazione – ha spiegato Napoletano – e che ha acquisito un'importanza ancor più evidente alla luce degli ultimi episodi che si sono verificati ai danni di alcune attività commerciali della zona: parliamo di furti e rapine anche seriali, come quelle subite nelle ultime settimane da numerose pizzerie dell'hinterland». Numerosi i colpi messi a segno nella zona di Dalmine tra fine ottobre e fine novembre dal bandito delle pizzerie che ha preso di mira anche bar e market.
Da qui la necessità di garantire un controllo più capillare del territorio, tramite un sistema integrato che possa coinvolgere anche la polizia locale e i carabinieri. «Gran parte delle attività commerciali presenti sul territorio riserva un budget per la sicurezza, pagando società private di vigilanza – ha aggiunto il vicepresidente di Opec nel corso dell'incontro al quale hanno preso parte, oltre al sindaco Claudia Terzi e ad alcuni assessori, anche il comandante della polizia locale Aniello Amatruda e quello dei carabinieri Giuseppe Scerra –. Da una prima analisi è emerso che le società di vigilanza privata che operano sul territorio sono circa sette o otto. Il nostro obiettivo sarebbe quello di sederci intorno ad un tavolo, insieme a polizia locale e carabinieri, e di consorziarci, mettendo insieme le risorse economiche di ciascuno per dare vita ad un'azione coordinata di controllo. Questo potrebbe essere fatto dando l'incarico a due sole società di vigilanza che siano in grado di operare in stretto contatto con le forze dell'ordine».
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