Il 42enne ucciso in Brasile:
la vittima ha tentato di difendersi

Prima di morire potrebbe aver cercato di difendersi. Questo il nuovo dettaglio trapelato martedì sull'omicidio di Roberto Puppo, il quarantaduenne originario di Osio Sotto e residente a Levate che la scorsa settimana è stato ucciso a colpi di pistola in Brasile.

Prima di morire potrebbe aver cercato di difendersi. Questo il nuovo dettaglio trapelato martedì sull'omicidio di Roberto Puppo, il quarantaduenne originario di Osio Sotto e residente a Levate che la scorsa settimana è stato ucciso a colpi di pistola in Brasile.

L'Istituto medico legale di Maceiò - città nel nord-est dove il bergamasco aveva affittato da pochi giorni una casa - ha infatti presentato alla polizia una relazione più dettagliata dell'autopsia eseguita giovedì scorso: gli esperti hanno trovato sul corpo del bergamasco non solo i fori dei proiettili, ma anche graffi e contusioni che fanno sospettare a un disperato tentativo da parte della vittima di difendersi dai suoi aggressori.

Questo dettaglio ha rafforzato negli inquirenti brasiliani la convinzione che Roberto Puppo possa essere stato vittima di un'esecuzione, sebbene non vengano ancora del tutto escluse la pista passionale e quella dell'estorsione o della rapina.

Gli anatomopatologi di Maceiò proseguiranno gli accertamenti anche per stabilire con precisione se il bergamasco sia stato narcotizzato prima di venire ucciso: nei primi esami sul corpo non erano stati trovati elementi evidenti per far temere questa eventualità, ma solo attraverso analisi di laboratorio sui campioni di tessuto prelevati dalla vittima si potrà avere la certezza assoluta.

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