Hiv a Bergamo, nuovi casi in calo
ma non si abbassi la guardia

Dai 107 nuovi casi del 2009 si è scesi ai 66 del 2010: è quanto emerge dai dati sull'Hiv presentati dalla Caritas Diocesana in collaborazione con Asl e Ospedali Riuniti. Ma il dato non va certo letto come un successo, e soprattutto non bisogna abbassare la guardia.

Dai 107 nuovi casi del 2009 si è scesi ai 66 del 2010: è quanto emerge dai dati sull'Hiv presentati dalla Caritas Diocesana in collaborazione con Asl e Ospedali Riuniti. Ma il dato non va certo letto come un successo, e soprattutto non bisogna abbassare la guardia.

L'infezione negli anni ha colpito anche in Bergamasca: al 31 dicembre del 2009 nella nostra provincia risultano 2.373 persone con infezione da Hiv o Aids. Un dato che però non racconta tutta la realtà, visto che si stima che ci siano almeno altrettante persone che, pur essendo ammalate, non sanno di esserlo.

Gli ammalati, quelli dei dati ufficiali, sono per tre quarti maschi (1.752) e per un quarto femmine (621). La lotta alla malattia, attuata con farmaci e assistenza extraospedaliera è invece tornata a salire, dopo due anni di contenuta flessione: 629 mila euro nel 2006, 623 mila nel 2007, 597 mila nel 2008, 720 mila nel 2009 destinati alle case alloggio convenzionate.

La spesa sanitaria in provincia di Bergamo, per le persone con esenzione, è invece in crescita: per i farmaci si è passati da 13,8 milioni del 2008 a 15,2 del 2009; per le visite ambulatoriali da 2,99 a 3,0, per i ricoveri infine da 2,0 milioni a 2,3. Il totale è salito da 18,6 milioni del 2008 a 20,6 del 2009.

Maggiori dati sulla malattia negli allegati

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