Consegnate le benemerenze a Palafrizzoni

Sono state consegnata, nella sala consiliare di Palazzo Frizzoni, le benemerenze del Comune di Bergamo a personalità della città che si sono distinte per risultati eccellenti o per la difesa di valori comuni nei vari ambiti d’azione. Maggioranza e opposizione hanno scelto di comune accordo 15 personaggi, alcuni già scomparsi, che sono stati insigniti del premio cittadino. Prima della consegna delle benemerenze è stato dato un riconoscimento anche ai cittadini che hanno effettuato donazioni al Comune di Bergamo nel corso del 2006.Ecco i premiati (cinque medaglie d’oro e i dieci attestati di benemerenza) con le motivazioni della scelta. BRUNO MINETTI (medaglia d’oro alla memoria) – Medico chirurgo, direttore del reparto di Medicina degli Ospedali Riuniti, «aveva capito l’importanza di parlare ai malati con umanità e sapienza, con la modestia di chi sa dare il giusto valore alle cose, ponendosi a disposizione e mettendo in campo tutte le energie possibili». LELIO PAGANI (medaglia d’oro alla memoria) – Professore di geografia all’Università degli studi di Bergamo, direttore del Dipartimento di lettere e del Centro studi per il territorio, fu tra i fondatori del Partito popolare e amministratore pubblico. «Servì con gratuità e passione la sua terra bergamasca cui era legato da profondo affetto. Una terra che per lui era fatta di luoghi, ma soprattutto di uomini e donne che stimava moltissimo, perché cultori di antichi saperi, semplici tradizioni, schietta umanità».ANDREA TOSI (medaglia d’oro alla memoria) – Architetto, urbanista, amministratore. «A fianco dell’attività amministrativa ha condotto un’attività culturale e professionale di estremo rilievo con importanti istituzioni come l’Unesco. Aperto allo scenario internazionale si interessò fino all’ultimo di Bergamo, proponendo una cintura verde a salvaguardia della città». ELISEO MILANI (medaglia d’oro alla memoria) – Operaio della Dalmine prima, politico poi, da consigliere comunale divenne deputato del Pci nel 1968 per tre legislature. Fu tra i fondatori della rivista Il Manifesto. «La sua azione politica in fabbrica e sul territorio, le numerose battaglie in Consiglio comunale e in parlamento, la sua capacità d’azione e di riflessione lo inseriscono tra i politici bergamaschi più rilevanti del dopoguerra». GIACINTO FACCHETTI (medaglia d’oro alla memoria) – Calciatore, dirigente, uomo di sport, simbolo dell’Inter, 94 presenze in Nazionale, 70 volte capitano. «La sua correttezza in campo e fuori, che gli valse il titolo di terzino gentiluomo, l’ha reso un simbolo di quello sport pulito che tutti desiderano».GIACOMO AGOSTINI – Motociclista bergamasco con 15 titoli mondiali, 18 nazionali e 122 gran premi vinti, detiene ancora oggi il primato di titoli. «Il suo nome - così il testo della motivazione per la benemerenza - è simbolo di classe, eleganza, correttezza personale e professionale, eccellenza sportiva».ASSOCIAZIONE AIUTO DONNA, uscire dalla violenza – «Offrono gratuitamente tempo, competenza e umana condivisione per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne, in particolare all’interno della famiglia. L’associazione è presente e solidale in situazioni delicate, vissute nel silenzio e nella paura».Nella foto Oliana Graff, collaboratrice dell’Associazione che ha ritirato la benemerenza a Palafrizzoni.LUIGI BIAVA – Ha fondato il Circolo lirico di Colognola, «aggregando intorno alla sua forte personalità persone che condividevano gli stessi interessi. Con passione e competenza ha contribuito, per oltre 30 anni, a tener viva nelle periferie di Bergamo la conoscenza e l’amore per la musica».ELIO CORBANI – Giornalista, memoria storica dell’Atalanta da oltre 50 anni. «La sua passione, la sua competenza, la sua capacità di far partecipare l’ascoltatore, il lettore, il tifoso alla vicenda della squadra, hanno reso inconfondibile il suo stile». CRISTINA BOTTA – Direttrice dell’ostello della gioventù di Monterosso, considerato un «fiore all’occhiello della nostra città, riconosciuto a livello internazionale, vera scuola di accoglienza. Suo merito è di aver permesso a famiglie e ragazzi di conoscere e apprezzare le bellezze della nostra città».GIACOMO NICOLINI – Volontario per la pulizia delle Mura e di altri monumenti, «con l’ultimo suo intervento ha ripulito Porta San Lorenzo dalle sterpaglie con 2.600 ore di lavoro. Senza mai chiedere nulla è diventato un simbolo del volontariato bergamasco, attivo negli svariati campi dell’impegno civico e umanitario».DOMENICO LUCCHETTI – Da vero appassionato di fotografia e della storia di Bergamo, Domenico Lucchetti «ha raccolto con rispetto e amore moltissime immagini storiche catalogandole in un funzionale archivio che da alcuni anni è in dono al Museo Storico perché sia un patrimonio condiviso».FELICE RIZZI – Docente di pedagogia della cooperazione internazionale a Bergamo, Milano e Torino, fondatore del Celim Bergamo, «ha intrecciato per tutta la vita l’attività di ricercatore e l’impegno sociale e politico, si è impegnato in diversi stati africani ed è stato l’ispiratore del primo progetto di cooperazione decentrata del territorio bergamasco in Senegal». MICHELE COLLEDAN – Direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia generale «ha sviluppato una vasta esperienza estesa a tutti gli aspetti del trapianto. Recentemente ha compiuto l’eccezionale intervento di trapianto di cinque organi su un bimbo di pochi mesi. Grazie all’eccellenza della sua equipe, l’ospedale di Bergamo si pone tra le più avanzate strutture di trapianti in Europa».DEMETRIO AMADDEO (MIMMO) – Storico ristoratore di Città alta, «imprenditore che ha saputo costruire la sua attività valorizzando la nostra città anche con il recupero di siti di interesse archeologico scoperti durante la ristrutturazione del suo ristorante. Ha fatto di accoglienza e professionalità uno stile di vita, proponendo anche iniziative di solidarietà».(16/12/2006)

© RIPRODUZIONE RISERVATA