Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 22 Novembre 2010
Via Quarenghi, no al coprifuoco
«Disobbediremo all'ordinanza»
«Se giovedì è il primo giorno di applicazione dell'ordinanza coprifuoco in via Quarenghi, giovedì sarà il primo giorno di disobbedienza all'ordinanza». E' quanto affermano un gruppo di cittadini di «No coprifuoco».
«Se giovedì è il primo giorno di applicazione dell'ordinanza coprifuoco in via Quarenghi, giovedì sarà il primo giorno di disobbedienza all'ordinanza». E' quanto affermano un gruppo di cittadini qualificatisi di «No coprifuoco», che a partire dalle 19, proprio nel tratto della via colpito dal coprifuoco, «terrà una colorata e allegra festa di protesta, per dire che i cittadini italiani e stranieri di Bergamo non vogliono nessun coprifuoco, né in via Quarenghi né altrove»
Per «No coprifuoco» si tratta di «persecuzioni nei confronti dei migranti, perché con provvedimenti come i coprifuoco non si fa altro che creare allarmismo quando davvero non ce n'è bisogno. Con questo coprifuoco via Quarenghi potrebbe trasformarsi in una strada spenta, buia, piena di controllo e di paura, mentre bisognerebbe fare di tutto perché fosse viva, vissuta, illuminata e frequentata da tutti e da tutte».
«Con questa ordinanza saranno duramente colpiti i negozianti, che già faticano a lavorare in una via sempre meno frequentata, e saranno colpiti tutti gli abitanti di questa città, perché dover vivere una zona di coprifuoco è come dover vivere in una città blindata».
«Lega e destra - recita un volantino - continuano a puntare il dito su via Quarenghi, come se fosse un bersaglio: controlli insistenti (con tanto di elicottero), retate rumorose, costose e inutili e, per finire, questa ordinanza, ora al vaglio della Prefettura, che, se firmata, darebbe vita ad un vero e proprio coprifuoco nella via. Un'ordinanza di cui soffriremmo tutti noi cittadini di Bergamo, che vorremmo invece una città aperta, libera e viva; un'ordinanza che provocherebbe una dannosa discriminazione tra via Quarenghi e il resto della città, creando artificiosamente preoccupazione, disagio, senso di insicurezza, sia tra chi via Quarenghi la vive, sia tra chi la ascolta da lontano. La lega non è nuova a queste strategie: si crea un allarme sicurezza, un'emergenza su una zona particolare della città solo per ottenere consensi. Si costruisce un ghetto (un'intera via!), un capro espiatorio, solo per giustificare una logica fatta di propaganda e repressione, che potrebbe estendersi a macchia d'olio sulla città. A Milano, recentemente, il Tar ha bloccato il coprifuoco giudicandolo illegittimo. A Bergamo non vogliamo nessun coprifuoco».
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