Ok al decreto «svuota carceri»:
a Bergamo 80 detenuti coinvolti

Potrebbero scontare gli ultimi 12 mesi di pena agli arresti domiciliari fino a 80 detenuti della casa circondariale di via Gleno per effetto del decreto «svuota carceri» appena approvato in Senato. Si tratta per il momento solo di stime.

Potrebbero scontare gli ultimi 12 mesi di pena agli arresti domiciliari fino a 80 detenuti della casa circondariale di via Gleno per effetto del decreto «svuota carceri» appena approvato in Senato.

Si tratta per il momento solo di stime perché ogni posizione deve essere vagliata singolarmente, ma se questo dato fosse confermato, il provvedimento interesserebbe circa il 15% del totale della popolazione carceraria di Bergamo.

I detenuti in città - conferma infatti il direttore della casa circondariale, Antonino Porcino - sono attualmente 520 a fronte di una disponibilità di posti intorno alle 380 unità con un sovraffollamento pari dunque a 140 presenze in più del sostenibile.

La nuova normativa riguarderebbe a livello nazionale circa 8 mila detenuti su una popolazione carceraria di 69 mila persone a fronte di 43 mila posti letto disponibili. Il provvedimento si inserisce nel «piano carceri» varato dal governo a gennaio per costruire nuove carceri e ampliare quelle esistenti, per introdurre nuove norme come, appunto, la detenzione domiciliare per chi deve scontare, anche come residuo di pena, meno di 12 mesi e per assumere 2.000 nuovi agenti di polizia penitenziaria.

«Stiamo valutando quanti detenuti potrebbero essere interessati dal provvedimento – sottolinea il direttore di via Gleno – perché il dato è in continuo aggiornamento e bisogna verificare la presenza di tutte le condizioni previste dalla normativa per concedere gli arresti domiciliari a chi deve scontare gli ultimi 12 mesi di detenzione. Si stima che a Bergamo attualmente possa interessare fino a 80 detenuti».

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