Trasporti, piove sul bagnato
Possibili ulteriori aumenti

Trasporti, piove sul bagnato. Si attendevano buone notizie, ma purtroppo ne sono arrivate di disastrose. Perché si ventila un possibile, ulteriore aumento dei biglietti dei treni regionali, contenuto nel maxiemendamento alla Finanziaria.

Trasporti, piove sul bagnato. Si attendevano buone notizie, ma purtroppo ne sono arrivate di disastrose. Perché si ventila un possibile, ulteriore aumento dei biglietti dei treni regionali, contenuto nel maxiemendamento alla Finanziaria, dove è previsto di destinare alcuni fondi già stanziati per le ferrovie e il trasporto pubblico locale alle infrastrutture ferroviarie delle tratte locali.

Il governatore Roberto Formigoni si è dichiarato «profondamente insoddisfatto per l'assoluta scarsità delle risorse che in questa prima fase sono state messe a nostra disposizione. Se i tagli rimangono quelli stabiliti a luglio, la situazione diventa davvero insostenibile per le Regioni».

I pendolari lombardi, in audizione alla 5ª Commissione del Pirellone, hanno lanciato l'allarme. Il quadro l'ha fatto Giorgio Dahò: 700 milioni in meno sul trasporto pubblico su 23 miliardi, pari al 3%. Fatto 100 il costo del biglietto, la quota coperta dal biglietto oscilla tra il 28 per cento del treno e il 38 dei bus, il resto è fatto di corrispettivi. Quelli appunto tagliati dal governo alle Regioni.

Siccome il rapporto è 2 a 1 «per ogni punto percentuale tolto ai contributi, per recuperarlo solo dagli introiti occorre aumentare di 2 punti le tariffe». In pratica, se taglio del 20 per cento i contributi, le tariffe devono raddoppiare del 40.

Una spirale perversa dalla quale i pendolari propongono di uscire recuperando efficienza e produttività e colpendo le auto: «Con un'accisa sulla benzina di 2,58 cent al litro si ricaverebbero 50 milioni l'anno: che diventano 150-200 con il gasolio». E ancora: «20 centesimi a transito sui pedaggi autostradali renderebbero 50 milioni l'anno, e un car pricing per l'accesso ai centri urbani altri 100».

In merito alle dichiarazioni di Dahò, presidente dei pendolari lombardi, Regione Lombardia ha precisato in una nota che «i fondi reperibili con una accisa di 2,58 centesimi sulla benzina e sul gasolio ammontano a 60 milioni di euro l'anno e non a 200, mentre i 50 milioni reperibili da un contributo ecologico sui transiti autostradali non sono di competenza regionale e infine che la possibilità di imporre un pedaggio alle auto per accedere ai grandi centri urbani è già di competenza dei Comuni».

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