Federico, i fiori regalati alla madre
adagiati sulla sua bara di legno

«Un rugbista non muore mai, al massimo passa la palla», «Federico tutto di te», «Rimarrai per sempre nei nostri cuori». Gli striscioni fuori dalla chiesa parrocchiale di Brembate Sopra sono il saluto silenzioso a Federico Pellegrinelli, il 16enne di Palazzago, residente nella frazione di Brocchione, che mercoledì 20 ottobre è morto a seguito del grave incidente in moto in cui è rimasto coinvolto nel pomeriggio di lunedì 18 ottobre a Barzana.
«Mai vista una folla così», dice un vigile urbano dei paesi chiamati a regolare il traffico. «Saranno tremila persone» aggiunge un altro.

Stretti attorno al dolore dei familiari ci sono tantissimi giovani, amici, sportivi, rugbisti. Con loro le autorità di Brembare Sopra, di Barzana, di Palazzago. E poi il presidente del comitato lombardo del Rugby. Federico sarà così ricordato oggi e domani con un minuto di silenzio in tutti i campi di rugby.

Sulla bara di legno chiaro, i fiori regalati alla mamma per il compleanno, due maglie di rugby e il pallone ovale firmato da tutti gli amici di Federico. La liturgia funebre è presieduta da don Corinno parroco di Brembate Sopra e da don Gustavo curato di Brembate Sopra, con loro tre Padri Giuseppini. Don Corinno ha esortato i giovani a stare vicino ai familiari e ad avere fede anche di fronte a questi momenti tristi e dolorosi.

«Federico - ha aggiunto il sacerdote - vi chiede di perdonare colui che ha causato la sua morte». Una frase che è stata accompagnata dalle lacrime di tantissimi giovani. Dopo la veglia partecipata e commossa svoltasi nella serata di venerdì 22 agosto, è stato il momento dell'addio.

Ieri con Federico sono stati ricordati altri due giovanissimi di Brembate Sopra, Andrea Rigamonti e Luca Panzeri. Andrea, infatti, è morto il 21 ottobre di tre anni fa, anche lui travolto mentre era il sella al suo scooter a Valbrembo. Luca, che aveva 21 anni, è morto precipitando con un furgone da un viadotto sul fiume Orba dell'autostrada A26 tra Alessandria e Genova. Perito elettronico, doveva raggiungere Montecarlo per lavoro, ma si era schiantato il 24 ottobre del 2003 a Rocca Grimalda nell'Alessandrino.

Dopo l' ultimo saluto colmo di dolore e tristezza la tumulazione del feretro al cimitero.

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