Crisi in Giunta a Villongo
Revocato l'incarico a Bonzi

Il vento del nord ha alzato un polverone sul Basso Sebino, più della tramontana sul lago. Come un fulmine a ciel sereno – ma i ben informati già da qualche giorno ne erano al corrente, anche se nulla era trapelato – la Giunta leghista di Villongo, guidata dal sindaco Lorena Boni, ha scaricato l'assessore Alberto Bonzi. Il decreto di revoca è datato 12 ottobre. Bonzi, 33 anni, consigliere della Lega Nord, non è più assessore a Territorio, Ambiente, Sicurezza ed Ecologia del Comune.

La novità si è diffusa con il tono dell'ufficialità nella giornata di giovedì 14 nel comune più popoloso del Basso Sebino, anche se le voci si rincorrevano ormai da qualche giorno. Sarebbero quattro le motivazioni riportate nel decreto che hanno spinto alla decisione il primo cittadino Boni, con l'appoggio della maggioranza degli amministratori del Carroccio. Bonzi, secondo quanto riportato nel decreto, in diverse occasioni si sarebbe contrapposto al sindaco e agli altri assessori. Di conseguenza sarebbe venuto meno il clima per un confronto sereno e proficuo all'interno dell'amministrazione comunale. Comportamenti che sarebbero emersi anche in sedi non istituzionali. Per queste ragioni sarebbe venuto a mancare l'originario rapporto di fiducia interna alla Giunta. Poco trapela anche dalla stanza del primo cittadino, nel palazzo comunale di via Roma.

«I continui contrasti sul diverso modo di operare – si lascia scappare Lorena Boni, eletta nel maggio 2007 – ci hanno spinto a questa decisione, peraltro condivisa da gran parte degli altri assessori e dei rappresentanti di maggioranza del gruppo Lega Nord in Consiglio comunale». Nulla di più, il sindaco non si sbottona e non entra troppo nel merito delle ragioni di questa decisione, anche perché in passato Bonzi è sempre stato considerato un suo fedelissimo. Si rincorrono le voci che a scatenare la decisione del sindaco sarebbero stati i contrasti sul progetto di una nuova rotonda sulla provinciale 91 che collega il paese a Sarnico e alla Valle Calepio, all'intersezione di via Puccini. Ma il sindaco ha dichiarato sibillina: «I disaccordi sono ben altri».

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