Alla sfilata di Mezza Quaresima «I bucanieri della tortuga»

Alla sfilata di Mezza Quaresima «I bucanieri della tortuga»Ducato, primo premio ai «bucanieri» di Albano Sant’Alessandro. Sul podio anche Fiorine e Pontoglio Al corteo 68 carri e gruppi con 2.600 persone. Offerti 12 mila mazzi di mimose. In serata saldi al «rogo»

C’è un ducato senza terra, ma che riesce a legiferare simpatiche bricconate come mettere sul rogo di carnevale nientemeno che i saldi. È il Ducato di piazza Pontida che ha per confini proprio una piazza storica di un borgo cittadino, ma che riesce a coinvolgere migliaia di «sudditi» appassionati di tradizioni e folclore bergamaschi.

Ed erano in tanti ieri sera a seguire dal vivo la condanna al rogo emessa dal Ducato contro i saldi. Quei ribassi, veri o presunti, durati quasi una stagione, non sono proprio piaciuti. E per sbeffeggiarli il corteo mascherato di Mezza Quaresima apriva la sua sfilata pomeridiana - vinta poi da «I bucanieri della tortuga» di Albano Sant’Alessandro - con un inno a disfarsene per sempre. Ma andiamo con ordine, perché la giornata di ieri non ha mancato di riservare sorprese.

L’ARLECCHINO Il caso architettonico-giudiziario continua con una nuova puntata. Potrebbe sembrare una beffa, ma la statua di Arlecchino posta sopra la fontana di largo Rezzara nella notte di sabato è stata scoperta da ignoti che burlescamente le hanno tolto il velo che il tribunale di Milano aveva imposto, rimandandone l’inaugurazione. Il Ducato, che aveva obbedito alla sentenza, nega ogni responsabilità. «Anzi siamo molto dispiaciuti - dichiara Bruno Agazzi, duca Liber Prim - perché questo episodio potrebbe essere un danno di immagine alle attività del nostro gruppo. Siamo completamente estranei al fatto. Noi lo avevamo coperto come aveva stabilito il tribunale, ma nella notte qualcuno ha voluto violare la sentenza». Sabato notte sulla fontana si poteva leggere anche un cartello con la seguente scritta: «Come cittadino apprezzo la decisione del Tribunale di Milano. Visto le brutture di cui Bergamo già soffre, non abbiamo bisogno di altre "arlecchinate". Portate altrove il "Pupazzo". Firmato: un residente». Insomma, nella giornata che ha visto sfilare ogni tipo di maschera, l’Arlecchino non se l’è sentita di rimanere sottocoperta per volere di un tribunale. Chissà come finirà.

LA SFILATA È sempre una Bergamo carioca quella che si svela a metà Quaresima. Grande festa con canti, balli e ritmi di banda quella che ieri ha colorato le vie del centro. Ad aprire la sfilata la motivazione che ha spinto il Ducato a portare al rogo i saldi, a seguire sono sfilati ben 68 tra carri e gruppi, con quasi duemilaseicento persone. Le auto d’epoca, le majorette, il gruppo indelebile dei baffi. Poi d’improvviso un unico colore: il giallo dei fiori. Il carro di Andora ha distribuito 12 mila mazzi di mimose offerte dall’Associazione albergatori e dall’Ufficio promozione turistica del paese ligure.

Ma la vera rivelazione sono tutti quei gruppi, d’oratorio per la gran parte, che dimostrano la vivacità e l’operosità dei paesi della provincia. Ogni paese ha infatti portato in piazza la sua caratteristica, come Dossena con le «Tradissiù», ovvero con quei campanacci legati in vita con i quali si scaccia l’inverno, oppure la Vecchia Fattoria di Pontoglio che ha saputo spostare nel tempo la memoria per mostrare ancora una volta come eravamo. E che dire poi dei popolati carri di Fiorine di Clusone, Bolgare, Calusco d’Adda, Almè e Martinengo. Una vera dimostrazione dell’attività di oratori e gruppi che gravitano attorno alle parrocchie e di famiglie intere con la passione del gioco di mascherarsi per divertire e divertirsi.

Le idee non sono mancate. Se il Sentierone non è il lungomare di Viareggio o Piazza San Marco a Venezia, i carri allegorici non hanno nulla di invidiare per laboriosità e originalità ai più rinomati carnevali. Grease, la Famiglia Adams, i Pagliacci con il monopattino, i Pinguini sono solo alcuni dei moltissimi gruppi, senza trascurare il voluminoso libro delle fiabe che ha visto sfilare Heidi, Alice, Pinocchio, Peter Pan, Biancaneve e la Bella e la Bestia, per finire con il recente colossal holliwoodiano «Il Signore degli Anelli». Musica, danze e coriandoli hanno portato poi sul podio i premiati «I bucanieri della tortuga» di Albano Sant’Alessandro. Non sono stati da meno «I Galli contro i Romani» di Fiorine di Clusone ai quali va davvero un plauso per le gag e la simpatia. A salire sul podio, al terzo posto, «La vecchia fattoria» di Pontoglio. Riconoscimenti sono andati anche ad «Aria d’oriente» di Bergamo, il sempre allegro e festoso gruppo folk della Bolivia e al progetto «Jamapakuma» di Gandino, che ha saputo coniugare simpatia e solidarietà. Il premio Fantasia è andato alla «Struzz band» di Terno d’Isola, perché ha stimolato tutti a non tenere la testa sotto la sabbia.

GRAN FINALE A fine sfilata lo spettacolo della Millenium Marching Band e i burattini di Pietro Roncelli, mentre Gioppino e la consorte Margì stringevano mani come veri Principi di una corte fasulla, ma che ha saputo portare il sorriso per un giorno beffando persino le ostiche previsioni del meteo. Al «Rasgamènt dèla ègia», ovvero il falò, ecco apparire il telone con i saldi: da oggi parte una nuova stagione. Senza sconti.

(15/03/2004)

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