Bergamo è una delle 16 città «virtuose» d’Italia, dove il canone di depurazione dell’acqua viene correttamente applicato, perché il servizio effettivamente esiste e funziona. In quasi tutte le altre città d’Italia invece i cittadini sono stati costretti a pagare per un servizio che non veniva prestato.Tanto che a oggi sono state presentate le prime 200.000 istanze di rimborso del canone di depurazione idrico: lo rende noto un comunicato di Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani.Le aziende di distribuzione, sollecitate dall’associazione, stanno iniziando a effettuare i primi rimborsi. In Liguria, i contribuenti stanno già beneficiando del rimborso. Presto ne beneficeranno nell`ordine anche quelli della Campania, Sicilia, Molise, Veneto, Lombardia, Lazio, Piemonte, Abruzzo, Sardegna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Calabria, Basilicata, Valle d`Aosta, Umbria, Marche e Trentino Alto Adige, dove l’Associazione Contribuenti Italiani sta stipulando, attraverso Lo Sportello del Contribuente, appositi protocolli di intesa. Il rimborso, relativamente agli ultimi 10 anni, interessa oltre 2,5 milioni di imprese e 6 milioni di famiglie. Fanno eccezione i contribuenti di Bergamo e quelli residenti nelle città di Aosta, Avellino, Bolzano, Cagliari, Cosenza, Cremona, Enna, Foggia, Lecce, Lecco, Livorno, Modena, Potenza, Sondrio, Torino e Vercelli, dove i depuratori sono regolarmente funzionanti. Per le famiglie il rimborso medio è di circa 840 euro, mentre per le imprese ammonta al 32,4% della bolletta idrica pagata. Secondo il presidente di Contribuenti.it il canone di depurazione delle acque in assenza del servizio va restituito, come sancito dalla Corte Costituzionale, entro 30 giorni dal ricevimento della istanza di rimborso, in un`unica soluzione. Il modulo per l`istanza di rimborso (mod. IRC) è stato pubblicato sul sito www.contribuenti.it e deve essere presentato entro le ore 10 del 30 novembre 2008 a "Lo Sportello del Contribuente" della propria città.(15/11/2008)
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