Biobanche contro i tumori
Bergamo lancia una proposta

Biobanche: ovvero punti di raccolta di campioni di tessuti e di sangue, prelevati da persone colpite da tumori, e che rappresentano una immensa mole di informazioni, un patrimonio di grande rilevanza scientifica. E da Bergamo, dal direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dei Riuniti, arriva il suggerimento: «Gli Ospedali Riuniti di Bergamo possiedono la capacità tecnica e l'esperienza medica e scientifica per costituire anche qui una biobanca. In prima persona sono impegnato nel Comitato etico indipendente della Fondazione Irccs Istituto nazionale dei Tumori di Milano che ha formulato un documento per affrontare i nodi critici della raccolta e l'uso di campioni biologici a scopo di ricerca. Esistono infatti importanti implicazioni per la creazione e l'omogeneità tra loro di queste biobanche: dai criteri validati di conservazione dei tessuti alla tutela della privacy di quanti mettono a disposizione il proprio materiale biologico per la ricerca. Ma, lo ripeto, i Riuniti possono a pieno titolo candidarsi per una banca dati simile».


«Il tipo di raccolta attraverso le biobanche – spiega Roberto Labianca – si adatta perfettamente allo studio dei tumori, gli unici tessuti patologici che possiedono un genoma e quindi una costituzione molecolare diversa da quello dell'individuo. Poter avere accesso a questi dati sia in caso di patologie per le quali esistono già farmaci testati per la cura, sia e soprattutto in caso di patologie per le quali non è stata ancora sperimentata una terapia accertata è fondamentale per la ricerca».

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