Provincia, Rossi attacca Pirovano
«È di partito il sito di via Tasso?»

Il sito della Provincia è un sito di partito? È quanto si chiede il consigliere provinciale del Pd, Matteo Rossi. Dopo il Consiglio provinciale di lunedì 4 ottobre, scrive in una nota Rossi, «durante il quale si è discusso della discarica di cemento amianto a Treviglio con toni molto accesi sfociati anche negli insulti lanciati dal consigliere Maggioni ai cittadini trevigliesi presenti in aula per ascoltare il dibattito, molti bergamaschi avrebbero voluto vedere con i loro occhi le posizioni assunte dai diversi gruppi politici all'interno dell'aula».

Questo è possibile, aggiunge il consigliere provinciale del Pd, «cercando sul sito della Provincia lo spazio dedicato al consiglio on line. Peccato che cliccando www.provincia.bergamo.it in home page ed entrando sulla prima notizia riguardo al Consiglio provinciale del 4 ottobre, compaiano solo i video dei componenti della maggioranza, non solo di quelli della Giunta, ma anche del consigliere leghista Ferri che attacca pretestuosamente il sindaco di Treviglio Ariella Borghi».

Allo stesso modo, prosegue Rossi, «nel resoconto vengono citati diversi esponenti, ma mai quelli di minoranza. La stessa cosa succede sul canale di Youtube dedicato alla Provincia di Bergamo. Capita così che i cittadini possano ascoltare le risposte degli assessori e del presidente Pirovano, ma mai le domande dei consiglieri d'opposizione. Nessuno spazio viene dedicato a chi ha presentato gli ordini del giorno sulla discarica, ma nemmeno a chi ha sostenuto quelli sulla cittadella dello sport o su agripromo e via dicendo».

Solo in fondo alla pagina, conclude il consigliere provinciale  «compare la scritta “ascolta tutte le dichiarazioni”, peccato che non funzioni. Non c'è che dire, con i soldi dei bergamaschi si sono costruiti un sito costoso organizzato come se fosse un sito di partito, con una sola voce e una sola versione dei fatti. La paura di affrontare le critiche e la realtà porta con sé il rischio dell'autoreferenzialità, e questa maggioranza se la suona e se la canta per conto proprio. Che almeno se le paghino loro queste spese».

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