
Torna anche quest'anno, domenica 10 ottobre, l'ormai consueto appuntamento con la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, organizzata dalla sezione bergamasca dell'Associazione Italiana Persone Down (Aipd) e dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down) e che vede come testimonial l'attrice Veronica Pivetti.
Saranno 42 i gazebi allestiti sia a Bergamo (sul Sentierone, nell'ambito dei “Mercatanti in Fiera” e in Borgo santa Caterina) che in diversi comuni della Provincia organizzati dai genitori e volontari della sezione bergamasca, dove verrà offerto - oltre al materiale informativo sulla sindrome di Down - una tavoletta di cioccolato, a forma di lettera, del commercio equo e solidale in cambio di un contributo, al fine di sostenere concretamente i progetti dell'Associazione. Ma si potrà acquistare anche miele, vino e diversi gadgets.
Inoltre sabato 9 ottobre alle 20.30 al Cinema San Pietro, a Ponte San Pietro, è in programma un concerto degli Aut.Min.Rock, la band composta da chirurghi e anestesisti degli Ospedali Riuniti di Bergamo: l'incasso della serata sarà devoluto a Aipd Bergamo per i progetti dedicati alle persone con sindrome di down (ingresso offerta minima, 10 euro; ragazzi fino a 20 anni, 5 euro. Prevendita alla sede di Aipd Bergamo, via Borgo Santa Caterina 1, tel: 035-222238).
Oer quest'anno, infine, il CoorDown ha scelto l'integrazione scolastica come tema fondamentale della campagna di sensibilizzazione per il 2010. «L'inclusione scolastica nelle classi normali - sottolinea il Coordinamento nazionale - , è un percorso imprescindibile: gli alunni con sindrome di Down vanno a scuola per socializzare, apprendere e acquisire tutte le capacità, le competenze e gli strumenti indispensabili per conquistare una piena autonomia nella vita quotidiana e per poter poi avere delle concrete possibilità di accesso al mondo del lavoro. Oggi, in Italia, oltre 180.000 bambini con disabilità sono iscritti alle scuole ordinarie. L'inclusione non riguarda solo i bambini con disabilità e il loro diritto allo studio, ma coinvolge anche le loro famiglie e tutti gli altri alunni, che hanno così modo di conoscere le persone con disabilità e di confrontarsi con la ricchezza della diversità».
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