Il sindaco alle 5,45: «Mi dimetto»
A Urgnano spaccatura con la Lega
«Con questa maggioranza non voglio più assolutamente andare avanti. Sono stato sfiduciato». Con queste parole il sindaco di Urgnano, Venceslao Testa, alla guida di una giunta Pdl-Lega, ha annunciato le sue dimissioni che dovranno essere formalizzate nei prossimi giorni. Dimissioni dovute all'insanabile spaccatura con gli (ex) alleati della Lega, ma anche con alcuni esponenti del Pdl, il partito del primo cittadino.
Le dimissioni sono state annunciate alle 5,45 di stamattina, venerdì 1° ottobre, alla conclusione di un Consiglio comunale-fiume che, iniziato alle 20,30 di ieri, aveva come undicesimo punto di discussione la vicenda del Polo logistico Lombardini che si trascina ormai da 19 mesi e che sembrava ormai essere superata con la lettera di Lombardini che rinunciava al progetto. Il Pdl era sempre stato favorevole al progetto, mentre la Lega era contraria.
Se ne è riparlato in Consiglio perché l'Abso iniziative immobiliari, proprietaria dell'area di 230 mila metri quadrati in località cascina Spina, dove era previsto l'insediamento, aveva avanzato la richiesta di definire o meno la possibilità di riprendere le trattative con Lombardini.
Ebbene, il sindaco e 4 consiglieri del Pdl hanno votato per il tentativo di riapertura del progetto con Lombardini, mentre la Lega - capeggiata dal vicesindaco Giuseppe Rossi - e anche due consiglieri del Pdl, il capogruppo Michele Galante e l'assessore alle Politiche sociali Paolo Bettonagli, hanno votato contro. Ecco perché il sindaco Testa ha annunciato di volersi dimettere. Da segnalare la protesta delle minoranze che hanno evidenziato come sia stato assurdo discutere a notte fonda di un argomento così delicato.
Il comunicato di Elena Zanardi, assessore alla Cultura e all'Istruzione
Il sindaco Testa rimane ancora una settimana. A chiarirlo - con un comunicato diffuso nel pomeriggio di venerdì - è Elena Zanardi, assessore alla Cultura e all'Istruzione nonché esponente del Popolo della Libertà: «Il sindaco non ha rassegnato formalmente le dimissioni, ma le ha annunciate, riservandosi una settimana per valutare la situazione e soprattutto portare a termine alcune iniziative indispensabili per lasciare al commissario un Comune sano e stabile».
«Il riferimento - prosegue il comunicato - è all'Atr2 (un ambito di trasformazione di proprietà comunale) il cui piano attuativo è stato adottato durante il consiglio Comunale di ieri per garantirne l'alienabilità con l'apertura di procedura d'asta ad evidenza pubblica nel tempo più breve possibile. I proventi delle vendite di alcuni lotti edificabili garantirebbero infatti di poter rispettare il Patto di Stabilità». «Inoltre, il Sindaco potrebbe chiedere un atto di responsabilità al consiglio, in modo che vengano approvati provvedimenti della massima importanza e di interesse comune a tutta la cittadinanza, come – ad esempio – il Piano di Diritto allo studio».
«Il sindaco Testa - si legge sempre nel testo di Elena Zanardi - si è inoltre riservato di decidere in merito al ritiro delle deleghe agli assessori della Lega (fra cui il vicesindaco) nonché all'assessore ai Servizi Sociali, del Pdl (che hanno espresso posizioni contrarie rispetto al Polo Logistico) – ritenendo di non potersi avvalere di collaboratori con in quali non è riuscito a condividere questioni di grande ricaduta sul territorio».
Le ultime battute Elena Zanardi le riserva ai consiglieri che si sono opposti al progetto del Polo Logistico: «I cittadini non si meritano un trattamento di questo genere. Le risorse sono scarse, fra crisi, maggiori spese, nel sociale, necessità di realizzare opere pubbliche e vincoli di bilancio è difficile reperire i fondi per far funzionare un'amministrazione. Con l'insediamento di Lombardini avremmo dato risposte a problemi importanti, ora non sarà possibile trovare soluzioni nei tempi e nei modi che ci avrebbe consentito il progetto. Mi sarei aspettata un maggior senso di responsabilità nei confronti del territorio e di rispetto nei confronti del Sindaco».
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