Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 20 Settembre 2010
Cittadella dello sport, il Coni:
«La Provincia ci sta ricattando»
In una conferenza stampa il Coni di Bergamo ha confermato la propria contrarietà alla decisione della Provincia di trasferire diversi uffici nella Cittadella dello sport in via Gleno. Il Coni è molto duro e sottolinea che «con infelice ostinazione e nel silenzio del presidente Pirovano, che si sottrae al necessario confronto, la Provincia di Bergamo persegue un contorto disegno di graduale smantellamento della Casa dello Sport».
Così «l'autorete della Provincia porta alla retrocessione dello sport e del volontariato. Si distrugge lo spirito e l'operatività di una struttura che è l'orgoglio di una comunità che costruisce socialità e coesione». Ecco come continua il comunicato.
• «Per trasferire nei locali della struttura l'assessorato Caccia, Pesca e Sport è stato richiesto di fatto lo sfratto e la fuoriuscita di nove Federazioni e diverse associazioni sportive, quando gli spazi sono già occupati e altre 10 Associazioni sono in lista di attesa per poter entrare nella sede».
• «All'oggettiva constatazione che tutta la Casa dello Sport è pienamente occupata e operante, si è risposto congelando il contributo annuo di 100 mila euro all'Associazione Cittadella dello Sport, sia per il 2009 che per il 2010, con un evidente ricatto intimidatorio. Aleggia inoltre l'intenzione di non rinnovare il contratto d'affitto con il Coni e le Federazioni che scade nel 2012».
• «In questi giorni si sta rinnovando il Consiglio di gestione della Casa dello Sport, i cui componenti uscenti hanno operato senza alcun compenso se non quello della gratitudine del Coni e di tutti i consiglieri delle società sportive, per la loro competenza e disponibilità al servizio della promozione dello sport. Sono tutti uomini di sport, nessuno cosiddetto politico».
«Il Comitato Provinciale del Coni, le Federazioni, le associazioni sportive, ampi settori del volontariato, e tutti quanti hanno a cuore l'autonomia dello sport contrastano queste intenzioni e hanno concordato un documento di principi per un confronto fermo e costruttivo».
• «La collaborazione con la Provincia è opportuna e necessaria, ma l'Assessorato Caccia, Pesca e Sport può facilmente trovare spazio all'interno delle diverse sedi ufficiali della Provincia ( viale Vittorio Emanuele, Borgo S. Caterina, etc.)».
• Oggi sono presenti nella Casa dello Sport circa 40 Federazioni ed associazioni sportive, alcune con spazi di esclusivo utilizzo, con presenza costante e giornaliera di propri dirigenti volontari; altre, condividendo in comune gli stessi ambienti in base alle diverse esigenze».
«Gli uffici, gli spazi di riunione rappresentano la base operativa e integrata di tutte le federazioni, delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato che tengono in piedi lo sport bergamasco con un contributo fondamentale di sacrificio e di impegno, di tempo e di denaro, che va rispettato e valorizzato e semmai potenziato perché al servizio di oltre 200 mila praticanti in tutte le discipline sportive».
«Basti solo pensare che, nell'anno in corso, le sale riunioni sono state utilizzate per oltre 540 incontri. È un primato della società bergamasca che connota come ieri ed oggi lo sport sia tra i più importanti fattori di coesione sociale. Lo sport è comunità, è socialità, è sanità, è scuola, è integrazione, è costruzione di benessere, rispetto e coscienza civica».
• «Il Coni paga regolarmente circa 60 mila di affitto all'anno. Dal 2005 al 2008 la Provincia di Bergamo ha versato annualmente un contributo di 100 mila euro annui all'Associazione Cittadella dello Sport per la sua gestione (riscaldamento, pulizie, manutenzione, utenze, auditorium, etc.). Inoltre con i risparmi e le economie sono stati eseguiti lavori di miglioramento della struttura e realizzato l'auditorium oggi al servizio di tutti. Con la nuova Giunta Pirovano il contributo di 100 mila euro è stato congelato per gli anni 2009 e 2010 senza un comprensibile motivo ma con il risultato di mettere in seria difficoltà le Federazioni e le associazioni che operano al suo interno, al servizio di almeno 3.000 società operanti nel settore sportivo».
• «Considerando che in ognuna di queste società operano mediamente 15 volontari tra dirigenti, allenatori, accompagnatori ecc. con un impegno di almeno 300 ore annue ciascuno e, considerando che ogni ora di lavoro vale almeno 10 euro, fatti i relativi conti, emerge che il lavoro svolto dalle società sportive è quantificabile in oltre 130 milioni di euro annui (260 miliardi delle vecchie lire). L'affitto eventualmente risparmiato dalla Provincia di Bergamo con il trasferimento degli uffici Caccia, Pesca e Sport alla Casa dello Sport è poca cosa rispetto ai numeri riferiti all'opera del volontariato bergamasco».
• «È dovere morale ed istituzionale della Provincia di farsi carico a pieno titolo della promozione sportiva sul territorio di competenza. La Casa dello Sport dopo la sua nascita ha incrementato visibilmente la promozione sportiva abbattendone i costi e rendendo molto più agile il lavoro dei dirigenti e operatori. È stata visitata da molte importanti personalità dello sport provenienti da tutta l'Italia che hanno sempre considerato una struttura operativa del genere come avveniristica. Molte altre amministrazioni, infatti, hanno in cantiere di progettare strutture simili sul proprio territorio. A Bergamo, invece di considerare la nostra come un motivo di orgoglio della comunità bergamasca, progettiamo di distruggerla».
• «La Casa dello Sport è nata dall'esigenza di creare un luogo per tutto il mondo sportivo bergamasco. Il volontariato è fatto di gente perbene che non può, oltre all'impegno al tempo e la passione, rimetterci il proprio stipendio. Se vogliamo continuare a garantire al mondo sportivo bergamasco un futuro non possiamo non aiutare il volontariato che promuove movimento per tutti, nessuno escluso. E' meglio far lega con questo grande impegno e la grande tradizione bergamasca piuttosto che avversarlo con burocratiche visioni di occupazione per spazi assessorili».
• «Il Coni, le Federazioni e le associazioni rivendicano all'unanimità il libero esercizio delle loro finalità associative, senza condizionamenti o diktat economici che distruggono lo spirito di una casa costruita per aggregare, unire, rafforzare, le energie della promozione e dell'attenzione alla persona nelle molteplici attività in cui essa esercita la ricerca del bene comune».
«Nel ribadire la più decisa avversità a un disegno che porta alla distruzione di quanto faticosamente organizzato per offrire un reale servizio allo sport, sollecitiamo un confronto con il Presidente della Provincia per scongiurare una scelta sbagliata che distrugge e divide proprio in un settore dove l'impegno della società civile unisce e costruisce legami di solidarietà e coesione».
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