Privacy a scuola, voti trasparenti
videofonini ammessi con riserva

L'Autorità garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato un vademecum dal titolo «La privacy tra i banchi di scuola». In estrema sintesi, le nuove regole dicono che l'esito degli scrutini può essere affisso e che sono ammessi videofonini in classe, il cui uso deve peraltro essere regolamentato dalla scuola. Inoltre, il rendimento degli studenti non deve essere comunicato alle aziende senza il loro consenso.

Da tempo la protezione dei dati personali in ambito scolastico sta suscitando interpretazioni diverse e talvolta contradditorie, con il vademecum si farà ordine e si capirà come ci si deve comportare a scuola senza eccedere in riservatezza.

Così, i voti che gli insegnanti assegnano agli studenti, secondo il garante, diventano trasparenti. Non ci saranno dunque più misteri sui voti delle interrogazioni e dei compiti in classe, così come su quelli degli scrutini e degli esami. Vietato invece fornire informazioni sullo stato di salute degli alunni (come per esempio i disabili).

L'uso dei telefonini e dei videofonini non è vietato: è consentito, ma esclusivamente per fini personali e sempre nel rispetto della dignità delle persone coinvolte. Le autorità scolastiche avranno la possibilità di regolamentare o inibire l'utilizzo di questi strumenti, ma in ogni caso le immagini non potranno finire sul web.

Infine, non c'è violazione di privacy se un docente assegna ai propri alunni lo svolgimento di un tema che riguarda la sua sfera privata, ma se lo scritto verrà letto in classe ci dovrà essere il guisto equiibrio tra esigenze didattiche e diritto alla riservatezza.

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