Scuola, con le «ore» da 60 minuti
saltano le coincidenze con i bus

Si preannuncia un ritorno tra i banchi un po' turbolento, sul fronte degli autobus, per gli studenti delle scuole della provincia. Pare infatti che la riforma scolastica, con relative, possibili novità negli orari, stia causando più di qualche grattacapo alle aziende che gestiscono il servizio di trasporto extraurbano.

È l'assessore provinciale ai Trasporti, Giuliano Capetti, ad avvisare che «con la possibilità del ritorno a ore di lezione da 60 minuti, nei primi giorni di scuola potrebbe esserci qualche problema di assestamento delle corse all'uscita. Basti considerare che potremmo avere classi che lasciano l'istituto alle 12, alle 13 o alle 14. A questo poi vanno aggiunti gli eventuali rientri pomeridiani».

Una situazione che rende difficile mettere ordine negli orari dei bus: «Abbiamo fatto già da luglio diverse riunioni con i dirigenti scolastici proprio per affrontare la questione, ma, con l'autonomia delle scuole, coordinare i tempi di uscita è difficile, anche perché in alcuni istituti il tutto è ancora in fase di definizione».

I cambiamenti potrebbero alla fine non essere troppo drastici, visto che è ancora in vigore una circolare degli anni Settanta che permette alle scuole di accorciare la prima e l'ultima ora proprio per consentire ai ragazzi l'accesso ai mezzi pubblici. Ma per ora il quadro si presenta assai variegato.

«Il problema non si pone tanto sulle linee che hanno già corse frequenti, come quelle principali della Valle Brembana e Valle Seriana, quanto dove esistono sistemi di coincidenze, per esempio per raggiungere alcune valli laterali – spiega il direttore generale di Sab, Franco Ferrada –. Speriamo di ridurre al minimo le esigenze che non possono essere soddisfatte. D'altra parte, la disponibilità di risorse e di personale pone dei limiti con cui dobbiamo fare i conti».

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