Pedaggi, niente aumento:
per i rimborsi «tutto rinviato»

Il Consiglio di Stato conferma lo stop agli aumenti ai caselli di alcuni raccordi autostradali interessati dalla maggiorazione entrata in vigore l'1 luglio e stabilita dal Governo per finanziare la costruzione di infrastrutture Anas nei prossimi anni. Diversi enti locali, capeggiati dalla Provincia di Roma, e associazioni dei consumatori si erano rivolti al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che aveva decretato la sospensione dei rialzi.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva presentato un contro-ricorso al Consiglio di Stato, che già il 3 agosto scorso aveva disposto in via cautelare che i pedaggi rimanessero abbassati secondo sentenza del Tar, rinviando la discussione nel merito con il contradditorio tra le parti. Oggi la sentenza definitiva che dà ragione agli enti locali. 

La Lombardia non aveva invece presentato ricorso, ma dall'Anas fanno sapere che non dovrebbero scattare aumenti sull'intera rete, compresa quindi la nostra regione.

Il presidente dell'Anas Pietro Ciucci ha dichiarato: «L'ordinanza odierna del Consiglio di Stato conferma la precedente decisione del Tar del Lazio e del Tar del Piemonte di sospendere gli effetti dell'art. 15, comma 2, del Decreto Legge 31 maggio 2010 n. 78 della Presidenza del Consiglio dei ministri, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, riguardante il pedaggiamento forfettario di alcuni tratti della rete autostradale dell'Anas».
«Come è noto – ha continuato Pietro Ciucci - l'Anas ha ottemperato alla decisione di sospendere l'esazione già dal giorno 4 agosto 2010. Ogni decisione riguardante, invece, l'ipotizzato rimborso da parte di Anas dei pedaggi corrisposti durante il breve periodo di applicazione del Decreto Legge sarà assunta quando la Giustizia amministrativa si pronuncerà in via definitiva in merito al Decreto in discussione, come già ho dichiarato alcune settimane fa».

Le associazioni dei consumatori sono infatti scese in campo e hanno chiesto la restituizione dei soldi agli automobilisti: serve un rimborso automatico, avverte per esempio il Codacons, e se non verrà introdotto l'associazione avvierà una class action. A fare i conti è l'Adoc che afferma che la cifra da rimborsare è in media 40 euro a persona.

Con l`aumento dei pedaggi i pendolari che viaggiano di più avrebbero subito un danno di oltre 600 euro l`anno. Anche per l'Adusbef la decisione del Consiglio di Stato è importante coerente con il pronunciamento del Tar e comporterà per le famiglie un risparmio medio di 60 euro annui.  L'Adiconsum, invece, chiede alle società Autostradali il conguaglio dei costi per i possessori di Telepass e il rimborso per i possessori delle ricevute di pagamento dei pedaggi.

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