Cronaca
Giovedì 26 Agosto 2010
S. Alessandro, il vescovo Beschi:
lavorare tutti per il bene comune
«Celebrare Sant'Alessandro significa celebrare un cristiano coraggioso, capace di una testimonianza che segna l'inizio dell'esperienza cristiana della nostra terra. E significa celebrare questo cristiano non solo ricordandolo, ma anche invocandolo come protettore della nostra comunità, perchè interceda presso Dio». Con queste parole il vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi spiega ai bergamaschi il senso della solennità di Sant'Alessandro, celebrata oggi nella nostra città.
Monsignor Beschi coglie l'occasione anche per commentare, nella nostra intervista audio on line, la rievocazione storica che coinvolgerà i cittadini in programma a Bergamo domenica 28 agosto: «Un'iniziativa assolutamente apprezzabile - dice il vescovo - a cui guardo con simpatia e approvazione. L'intento è la riproposizione della storia di Sant'Alessandro attraverso le testimonianze, una rappresentazione che vedrà tra l'altro coinvolti tanti bergamaschi». E questo, continua il vescovo permette di «portare nel cuore della città e dei cittadini quella tradizione che non è mai stata dimenticata e che ha le sue radici profonde nell'esperienza della fede. Superando anche l'esperienza della fede - continua monsignor Beschi -: anche un non credente può infatti vedere comunque in questa storia, che verrà rievocata pubblicamente, qualcosa che segna la speranza e i valori fondanti della nostra città e comunità».
La speranza è al centro del messaggio del vescovo di Bergamo in occasione di questa solennità, pensando anche al momento di difficoltà in cui versa il mondo del lavoro: «Celebrazioni come queste - continua monsignor Beschi - alimentano una speranza e diventano anche un momento in cui il senso e la consapevolezza della responsabilità comunitaria vengono provocati. A ciò bisogna corrispondervi concretamente: credo che di fronte alla crisi del mondo del lavoro e alle fatiche delle famiglie si debba alimentare un senso di responsabilità non solo personale, ma condiviso. Come sempre avviene in questo tipo di crisi non se ne esce da soli - conclude il vescovo di Bergamo -, ma solo insieme. La necessità di creare tutte le condizioni per lavorare insieme penso che possa essere quindi il messaggio che raccogliamo anche da una celebrazione così cara come quella di Sant'Alessandro».
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