Cronaca
Sabato 31 Luglio 2010
«Orobie» festeggia vent'anni
A Dorga una mostra fotografica
Orobie festeggia vent'anni anni e per celebrare questo importante anniversario è in programma a Dorga, nella Chiesa vecchia parrocchiale di via Fantoni, una mostra fotografica dal titolo «Le più belle montagne di Lombardia con i loro protagonisti».
La mostra - con inaugurazione il 1° agosto alle 18 - resterà aperta fino al 22 agosto dalle 16 alle 21 con ingrasso gratuito. In programma anche un workshop di fotografia digitale che si svolgerà mercoledì 18 agosto all'Hotel Milano, a Bratto.
Proprio con il numero di agosto 2010, già in edicola, Orobie, la rivista che si occupa di montagna e cultura alpina, taglia il prestigioso traguardo. «Il primo fascicolo risale infatti all'agosto del 1990 e anche se all'epoca l'orizzonte era strettamente orobico, mentre ora è stato allargato all'intera Lombardia - spiega il suo direttore Pino Capellini -, l'impostazione è rimasta tutto sommato la stessa: la scoperta del territorio e della bellezza a due passi da casa».
«Da vent'anni condividiamo con i lettori emozioni uniche - ha spiegato Pino Capellini che dirige Orobie con l'aiuto del giornalista Emanuele Falchetti -. Ci piace cercare sempre le immagini e le realtà più interessanti per cogliere nuovi punti di vista. La rivista sta bene, si trova in ottima salute e, soprattutto, in continua crescita».
«Parlare di segreto di Orobie è banale - continua Pino Capellini, parlando di questo speciale anniversario -, ma ci sono alcuni elementi presenti fin dal primo numero che non sono mai venuti meno, elementi determinanti. Mi riferisco in particolare a quella vocazione per il bello: fin dall'inizio Orobie aveva l'intento di fare conoscere ai bergamaschi la bellezza sull'uscio di casa. Non è semplicemente una formula di facile effetto, è quello che la rivista ha fatto per vent'anni. Consapevole del fatto che fare conoscere il bello significa anche contribuire a salvarlo. Credo che questa sia una delle chiavi del successo. L'attenzione al territorio, quindi alle persone, alle radici. Diciamo ai nostri lettori: usciamo dall'autostrada, guardiamo il mondo che ci circonda, che ci sta attorno e che non conosciamo».
E la filosofia di Orobie non è mai cambiata: «Parla delle nostre montagne, del nostro ambiente, della nostra cultura - continua capellini -. Senza la pretesa di inventare niente, di lanciare chissà quale crociata. Noi cerchiamo di fare conoscere, se riusciamo prendiamo per mano il lettore, gli mostriamo i luoghi, magari lo aiutiamo a capirli. Direi che il cambiamento forte in questi vent'anni è stato soltanto uno, la decisione di uscire dalla Bergamasca, di allargarsi agli altri territori della Lombardia. È accaduto più o meno con il passaggio di proprietà dall'editrice Ferrari di Clusone alla Sesaab, e in particolare alle edizioni Oros. Un passaggio alla Lombardia sia per quanto riguarda la diffusione della rivista, ma anche per quanto concerne gli argomenti. Vendere anche a Milano, a Como, a Brescia ci ha portati a una visione non più soltanto "Bergamocentrica"».
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