Goletta dei laghi: 7 punti critici
sulla sponda bergamasca dell'Iseo

Continuano ad arrivare dalle foci di fiumi e torrenti e dai depuratori mal funzionanti o assenti i problemi per il Sebino. Sono risultati 10 i punti critici sul lago d'Iseo, di cui 7 sulla sponda bergamasca e 3 su quella bresciana. In particolare nel bergamasco sono risultati fortemente inquinati i campioni prelevati a Sarnico all'altezza di Via Predore 26, la foce del torrente Rino a Tavernola Bergamasca, il rio Pontirone a Portirone di Parzanica, a Costa Volpino la foce del fiume Oglio e quella di una roggia in località Bersaglio, la foce del Borlezza a Castro e il rio a Riva di Solto.

Sulla sponda bresciana invece sono risultati fortemente inquinati i prelievi effettuati a Pisogne alla foce del canale e al porto vecchio. Infine è risultato inquinato un punto nei pressi del lungolago di Via Capponi a Iseo in località Clusane. I risultati del monitoraggio della quinta tappa della Goletta dei Laghi, realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati), sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa alla presenza di Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi, Dario Balotta, presidente del circolo di Legambiente Basso Sebino e Bianca Lanfranchi del circolo di Legambiente Alto Sebino.

“Passano gli anni ma la situazione sul Sebino non cambia – commenta Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. Per l'ennesima volta i nostri monitoraggi hanno rilevato un forte inquinamento alle foci di fiumi e torrenti e in alcuni casi nei pressi di scarichi diretti a lago. Finché non verranno realizzati adeguati sistemi di fognatura e depurazione sia per i comuni costieri e soprattutto per quelli a monte, il quadro è destinato a non cambiare. E' bene ricordare che questa situazione di inquinamento è stata rilevata nonostante quest'estate sia entrata in vigore la nuova legge sulla balneazione che prevede criteri più permissivi rispetto alla precedente normativa”.

“La condizione del lago d'Iseo resta preoccupante – aggiunge Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi - con una situazione particolarmente critica sulla sponda bergamasca. Esemplari sono i casi che riguardano i fiumi Oglio e Borlezza dove i comuni dell'interno, grazie anche a imbarazzanti gestioni in economia, continuano a scaricare a valle i reflui non depurati minacciando la salute del Lago. Sulla sponda bresciana non si deve abbassare la guardia: obiettivo primario deve essere il completamento del servizio di depurazione arrivando al 100% degli scarichi collettati e adeguando la rete a sopportare anche i picchi turistici estivi. Per voltare pagina sul lago d'Iseo – continua Meggetto - servono importanti risorse economiche che troppo spesso vengono dirottate su infrastrutture inutili come l'ennesima autostrada. Sulla sola sponda bergamasca, a detta dell'Ato di Bergamo, ad esempio, i comuni hanno richiesto investimenti pari a 700 milioni di euro per portare a completamento il servizio di trattamento delle acque reflue, cifra che testimonia quanto lavoro ci sia ancora fare”.

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