Bergamo: allo Sportello stranieri
entro l'anno «tagliati» 12 addetti

Dodici persone in meno entro la fine dell'anno: un taglio senza appello per lo Sportello Unico della Prefettura che si occupa delle pratiche relative a permessi e ricongiungimenti familiari di stranieri in provincia di Bergamo (dove, in città e provincia, le presenze «regolari» vanno ben oltre le 130 mila unità).

In sostanza, dall'1 gennaio 2011 a lavorare alle pratiche per gli stranieri (e sono davvero tante le scartoffie burocratiche da smaltire, anche se la procedura è informatizzata) resteranno solo 4 addetti della Prefettura. Sono gli effetti della manovra finanziaria che, a causa del comma 28 dell'articolo 9 del decreto legge 78/2010, infatti, impone alle amministrazioni dello Stato e agli enti pubblici di ridurre del 50% rispetto al 2009 la spesa sostenuta per il personale a tempo determinato o assunto con convenzioni.

Per lo Sportello Unico della Prefettura di Bergamo questo significa che il 31 luglio prima e il 31 dicembre poi spariranno con un solo colpo di spugna 12 addetti, i primi 6 perché assunti con contratto interinale per sbrigare le pratiche della maxi-sanatoria colf e badanti, e i secondi 6 «precari storici» che, dopo essere stati formati e aver partecipato a un concorso pubblico, hanno avuto un contratto a tempo determinato che scade il 31 dicembre. E che non sarà rinnovato.

«Restiamo con il personale ridotto all'osso, c'è poco da fare giochi di parole. Abbiamo già segnalato la questione in modo chiaro al ministero degli Interni, ma i numeri sono numeri e non cambieranno neppure se i conti li fa il ministro Maroni: dall'anno prossimo gli addetti allo Sportello Unico passano da 16 a 4» sottolinea Gennaro Terrusi, viceprefetto, responsabile dello Sportello Unico di via Zelasco.

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