Treviglio boccia l'armadillo
Serra del sapere per l'ex Upim

È stato presentato il progetto preliminare di riqualificazione dell'ex palazzo Upim a Treviglio, un progetto modificato rispetto al precedente dopo le specifiche richieste della Sovrintendenza regionale ai Beni Ambientali. È caratterizzato da una linea più sobria con struttura in vetro e travi d'acciaio il nuovo disegno dell'edificio che ospiterà in futuro il nuovo centro civico cittadino, al posto dell'ex immobile commerciale ormai chiuso da tempo.

Una sostanziale modifica al precedente progetto, sempre apportata dallo studio di architettura romano P.I.U. che lo scorso anno si era aggiudicato il concorso nazionale d'idee indetto dal Comune. Accantonato il proposito di dare forma all'insolito edificio con struttura in legno e vetro, già battezzato dai trevigliesi «armadillo» per la somiglianza con l'animale sudamericano, i progettisti hanno mantenuto la volumetria e l'utilizzo preventivato, optando però su un rivestimento trasparente e leggero, soprattutto in base alle indicazioni della Sovrintendenza ai Beni Ambientali.

A differenza del progetto precedente, che vedeva l'edificio rivestito da travi in legno e vetrate, quello attuale è più lineare e luminoso: concede all'immobile la sembianza di una grande serra, che consentirà all'utenza e a coloro che transitano nell'antistante piazza Garibaldi di intravedere attraverso la struttura il millenario campanile della vicina basilica di San Martino, simbolo di Treviglio. Cinque milioni il tetto massimo di spesa voluto dal Comune per realizzare la riqualificazione dell'edificio ormai in disuso e costruito all'inizio degli anni Settanta.

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