Protesta dei piloti di moto d'acqua
«Vogliamo avere accesso al lago»

Da un anno le moto d'acqua sono fuori legge in tutto il Sebino. Così i piloti di questi mezzi, che possono avere 300 cavalli di potenza e sviluppare una velocità di 100 km/h, hanno deciso di protestare domenica 25 luglio a Tavernola inscenando una simbolica occupazione del lago d'Iseo. Chiedono di poter essere ascoltati e di aver accesso al lago come tutti i velisti, i surfisti e i proprietari di motoscafi.

Il blitz è scattato verso le dieci. Grazie a una rampa in cemento armato, circa trenta appassionati hanno portato in acqua le loro moto scorrazzando avanti e indietro per qualche minuto. Per evitare spiacevoli situazioni, i piloti avevano annunciato alle forze dell'ordine che avrebbero inscenato questa manifestazione e in effetti nessuno li ha fermati.

Con uno striscione hanno ricordato che tutti i mezzi utilizzati sono marchiati Ce e dunque sono liberamente vendibili e utilizzabili in tutto il territorio dell'Unione Europea. Ma le normative non sono molto chiare, come succede d'inverno per le motoslitte. Di sicuro c'è che tutti i comuni rivieraschi, sia della sponda bergamasca che di quella bresciana, hanno emesso un'ordinanza che vieta alle moto d'acqua di accedere al lago dal loro territorio. Le infrazioni sono sanzionate con una multa di 170 o 180 euro. 

La richiesta che arriva da Tavernola è essenzialmente una: individuare un'area riservata alle moto d'acqua.

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