Più di un milione per i missionari
Li ha raccolti il Centro diocesano

Un bilancio chiaro e con tutti i numeri a posto quello del Centro missionario diocesano (Cmd), a cominciare dal «numerino» che indica l'incidenza del costo di gestione del Centro stesso sul totale delle entrate dell'anno: 0,65%. Vogliono dire 19.930,34 euro, su una raccolta totale di quasi un milione e trecentomila euro: praticamente niente.

Ad essere precisi il costo di gestione del Centro, al cui funzionamento contribuiscono, oltre al direttore e alla segretaria, numerosi volontari (ecco il segreto: 12 garantiscono almeno 175 ore alla settimana, mentre altri 13 oltre 50) è di 41.337,31 euro, «abbattuti» a poco più di 19 mila grazie alla quota garantita appositamente dalla raccolta della Giornata missionaria (il 7% delle offerte).

Il costo di gestione quasi nullo permette di destinare praticamente tutti i soldi raccolti ai progetti e al sostegno ai missionari. Don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano, presenta con soddisfazione il bilancio sociale del 2009 che, al di là delle cifre, è una raccolta di iniziative, una sintesi di energie che stupisce.

«Uscendo dai meccanismi, a volte poco comprensibili a tutti, dei numeri di bilancio - spiega don Boffi - e semplificando un po', possiamo dire di aver raccolto nell'anno scorso quasi un milione e 300 mila euro, e la gran parte su due voci: le offerte per le Pontificie opere missionarie, durante la Giornata missionaria mondiale e le offerte per le missioni diocesane. Tutti soldi che sono usciti subito, prendendo la strada, appunto, delle opere pontificie o dei nostri missionari, a sostegno di 60 progetti. C'è da essere soddisfatti per la generosità della gente bergamasca, della vitalità missionaria della diocesi».

Una vitalità che è testimoniata dai ben 751 missionari (nel 2009) che in totale esprime la diocesi di Bergamo. Di questi, 311 sono religiosi e 306 religiose, 40 sono i volontari e cooperanti, 31 i sacerdoti «Fidei donum» in servizio nelle Chiese sorelle extraeuropee e 20 i laici «Fidei donum», 18 i sacerdoti incardinati in terre di missione, 13 i vescovi e nunzi apostolici, 11 i preti in servizio nelle Chiese europee.

In diocesi ci sono poi oltre 200 gruppi missionari, variamente impegnati nel sostegno alle attività di chi si dedica all'evangelizzazione in terre lontane. «C'è anche un grande lavoro sommerso - aggiunge don Boffi - con molte Onlus, associazioni e gruppi che in modi diversi si impegnano nell'ambito della missione».

Tornando alla raccolta di offerte, il bilancio del Cmd mette in luce che nel 2009 sono state 146 le parrocchie della diocesi ad offrire somme per le missioni. In particolare, dalle parrocchie sono arrivati 124.339,55 euro, cui bisogna sommare, per la stessa destinazione, 286.609,97 euro arrivati da lasciti per erogazioni liberali di alcuni benefattori. In totale sono 410.949,52 euro. Nel 2008 la raccolta era stata inferiore: 312.218,92 euro complessivi. Era però superiore, nel 2008 rispetto al 2009, la raccolta effettuata nelle parrocchie che avevano portato nelle casse del Cmd oltre 151 mila euro.

Nella raccolta complessiva del Cmd bisogna considerare anche i soldi per le Messe (oltre 100 mila euro) e quelli provenienti da diverse iniziative. Particolarmente significativa, a questo proposito, la collaborazione con l'associazione «Pro Jesu» e con il «Websolidale». In uscita il bilancio registra ben 926.893,61 euro per sostenere 60 progetti legati all'attività dei missionari bergamaschi, religiosi e religiose, nei Paesi di missione.

Aiuti anche per 10 «sostegni a distanza», collaborazioni con missionari bergamaschi e non, con particolare attenzione all'evangelizzazione e alla promozione di servizi per la persona, soprattutto per i più deboli e in particolare bambini e donne che, in molte parti del mondo, subiscono soprusi e violenze. «I soldi dicono molto, certamente, di quello che la diocesi fa per i missionari», commenta don Boffi, sottolineando una volta di più la generosità dei bergamaschi.

«Però c'è di più - continua - e dallo slancio verso i missionari possiamo ricevere qualcosa che non si "conta" ma ugualmente arricchisce: è il rilancio dell'evangelizzazione, l'attenzione al "primo annuncio" che per noi è cosa nuova, visto che viviamo in un Paese di antica cristianità. Eppure oggi occorre proprio rilanciare l'evangelizzazione anche da noi e il mondo missionario ci provoca positivamente. In questa prospettiva il Centro missionario potrebbe diventare un vero punto di riferimento, di incontro e coordinamento tra le parrocchie e i gruppi. Per camminare insieme».
 Alberto Campoleoni

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