Il camionista è morto dissanguato
Sono bastati soltanto 20 minuti

È morto dissanguato nel giro di venti minuti, a causa della ferita alla vena tibiale che si è accidentalmente provocato mentre apriva una scatoletta di cibo. L'esito dell'autopsia sulla salma di Karol Bakzec, il camionista polacco di 26 anni trovato morto domenica a Nembro, ha di fatto confermato i sospetti degli investigatori, ovvero che si è trattato di un fatto tanto drammatico quanto accidentale.

Il ventiseienne autista era fermo in un parcheggio di via Fassi, vicino alla provinciale, e ha utilizzato uno dei due coltelli che aveva sul proprio mezzo per aprire una scatoletta di cibo. Probabilmente stava armeggiando con il coltello mentre aveva la gamba destra accavallata sull'altra: il coltello gli dev'essere scappato di mano e il giovane camionista si è praticato una ferita – nemmeno tanto profonda, come ha chiarito l'autopsia di ieri – al polpaccio destro.

La lama ha comunque reciso la vena tibiale, dalla quale ha iniziato a sgorgare il sangue che, nel giro di venti minuti (anche questo dato è stato rilevato dall'esame di ieri), ha completamente dissanguato il ventiseienne. I carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo avevano escluso già dai primi accertamenti l'eventualità che il giovane potesse essere stato ferito da un'altra persona e ieri l'autopsia, eseguita alla camera mortuaria degli Ospedali Riuniti, ha di fatto confermato questa pista.

Le altre lievi escoriazioni che il giovane aveva sul corpo sarebbero invece compatibili con le cadute a terra: il polacco, dopo essersi ferito, ha infatti cercato – purtroppo invano – di chiedere aiuto, citofonando a due ditte della zona che essendo domenica, erano però chiuse. Con la grave emorragia in corso sarebbe caduto a terra almeno due volte e si sarebbe rialzato, prima di perdere completamente i sensi. Ha anche chiamato i carabinieri al 112, riuscendo però soltanto a pronunciare le parole «Nembro, help». Troppo poco per consentire ai militari – che hanno comunque effettuato un giro in zona – di rintracciarlo e aiutarlo.

La ferita è inoltre risultata compatibile con una delle due lame di coltello che il giovane camionista aveva sul suo mezzo: quando è stato trovato senza vita era nudo, ma solo perché la zona era isolata e il camion aveva i vetri oscurati. Per la pausa cena il giovane si era probabilmente messo tranquillo. Ora il caso verrà quindi chiuso: si è trattato di una disgrazia. Ieri, terminata l'autopsia, il magistrato ha dato il nulla osta per la riconsegna della salma di Karol ai familiari: alla camera mortuaria c'erano i genitori e un fratello. Ora la salma verrà riportata in Polonia per i funerali.

Fa. Co.

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