Cronaca / Hinterland
Giovedì 08 Luglio 2010
Tangenti a Trenitalia: indagato
ex assessore di Dalmine
Nell'inchiesta napoletana sulle presunte tangenti per gli appalti delle ferrovie c'è finito anche Domenico Longaretti, 60 anni, di Dalmine, dirigente di Trenitalia (è responsabile del settore Programmazione materiali acquisti e controllo pulizie regionale di Milano) e assessore all'Urbanistica (all'epoca in quota Ds) nella Giunta del sindaco uscente Francesca Bruschi.
L'indagine che martedì mattina ha portato all'arresto di due ex funzionari delle Fs e di tre imprenditori, lo vede indagato a piede libero con altre 14 persone per concorso esterno nell'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta.
Scrive il gip di Napoli Luigi Giordano che, insieme ad altri 5 dirigenti di Trenitalia, Longaretti - dal gennaio del 2002 fino a pochi mesi fa - avrebbe aiutato il suo ex superiore Fiorenzo Carassai a pilotare gli appalti. Un giro di almeno una decina di milioni di euro che, secondo i pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio, era gestito da un vero e proprio «sistema criminale», capace di indirizzare le commesse per la manutenzione di treni e reti ferroviarie verso un cartello di aziende in cambio di sostanziose mazzette.
In particolare, il sessantenne di Dalmine e gli altri cinque dirigenti, secondo quanto scrive il gip nelle ordinanze di custodia cautelare, avrebbero «fornito notizie e informazioni a Fiorenzo Carassai in ordine alle gare di appalto e alle commesse conferite da Trenitalia spa (e ciò sia prima che dopo l'uscita da Trenitalia del Carassai avvenuta in data 31.12.2009)».
In più, stando al giudice preliminare, Longaretti in concorso con altri due dirigenti (Vincenzo Salvucci e Alessandro Verni) «tra il 2006 e il 2009 avrebbe provveduto a eseguire gli ordini e le direttive illecite del loro dirigente Fiorenzo Carassai, firmando materialmente i contratti e le commesse conferite alla Fd Costruzioni (la ditta dei due fratelli De Luca, finiti in manette, che per l'accusa era una delle destinatarie privilegiate delle commesse, ndr) dal settore diretto dal Carassai medesimo».
Maggiori dettagli su L'Eco di Bergamo dell'8 luglio
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