Treviglio: progetto Lombardini
nell'area Bianchi. Che resterebbe

Non solo biciclette, ma anche spazi commerciali e sportivi nel futuro dell'area Bianchi. La proposta è stata presentata dalla società Sefi srl (Gruppo Lombardini, proprietario da qualche anno dell'area industriale su cui sorge lo storico stabilimento) al sindaco di Treviglio Ariella Borghi nel corso di un incontro che ha visto seduti attorno a un tavolo anche gli Istituti educativi (rappresentati dal presidente Renato Ravasio e dall'architetto Domenico Egizi), proprietari delle terre agricole attorno alla zona industriale della frazione Battaglie, a Nord di Treviglio.

Una proposta, quella illustrata da Lombardini, che non prescinderebbe comunque dalla presenza della Bianchi. «Anzi - rileva Emilio Lombardini, amministratore delegato della Lombardini holding spa -, la Bianchi è un tassello fondamentale del nostro progetto e siamo fortemente interessati a che l'azienda resti dove è. Vogliamo che il brand Bianchi diventi un segno distintivo del nostro progetto».

Stabilimento e capannoni dello storico marchio di biciclette occupano circa 40.000 metri quadrati dei 110.000 complessivi dell'area nella frazione Battaglie. Il contratto di affitto con il gruppo Lombardini è scaduto a giugno, ma si sta lavorando per rinnovarlo. Questione di giorni, forse di dettagli.

Emilio Lombardini non si sbilancia, «ma siamo in trattativa e c'è la forte volontà di rinnovare». Certo, quale sia il futuro della storica azienda di Treviglio, resta tutto da decifrare. Stando ai sindacati la produzione della stabilimento rischierebbe lo stop.

Ma all'ipotesi paventata da lavoratori e Rsu aziendali di «smantellamento» e di una fuga della gloriosa fabbrica all'estero (verso gli stabilimenti di Taiwan e Francia, dove già viene sfornato il grosso della produzione, mantenendo però a Treviglio solo il quartier generale), la Bianchi replica in maniera chiara. «Come previsto dai piani aziendali - si legge in comunicato diffuso dalla Five Bianchi spa - non è ipotizzabile la cessazione della produzione presso lo stabilimento di Treviglio».

«L'azienda mira piuttosto a sviluppare la produzione delle biciclette in carbonio e di alta gamma in genere, siano essere corsa o Mtb. Ad oggi nulla di quanto precedentemente esposto ai sindacati e alle Rsu è stato modificato. Per quanto riguarda il capannone (il 30 giugno è scaduto l'affitto ndr), anche in questo caso i sindacati e le Rsu sono stati costantemente informati sull'esistenza di varie opzioni percorribili e del fatto che l'obiettivo dell'azienda è di rimanere sul territorio trevigliese con tutte le attività correnti, tra cui ovviamente la produzione di bici ad alta gamma».

Intanto sul tavolo dell'amministrazione comunale trevigliese, guidata da Ariella Borghi è arrivata la proposta firmata Lombardini che prevederebbe un impianto commerciale e anche spazi sportivi nell'area Bianchi, accanto allo stabilimento. L'obiettivo è aprire nuovi scenari commerciali in vista di infrastrutture importanti come la Brebemi e contrastare la concorrenza che anche nella Bassa sta diventando sempre più agguerrita (vedi i centri commerciali a Cortenuova, Antegnate e altre in previsione come a Caravaggio).

Ma anche rafforzare la presenza del gruppo bergamasco a Treviglio. «Una presenza storica - dicono dal gruppo - visto che proprio a Treviglio nel 1972 abbiamo aperto il primo supermercato Comprabene della catena, seguito nel 1999 dall'ipermercato Pellicano». Il progetto è ambizioso, ma Lombardini rassicura: «Non verranno toccati i terreni agricoli circostanti, ma solo l'area industriale, già costruita».

Ci saranno spazi commerciali, ipermercato e negozi, ma non solo. È previsto anche un centro sportivo. «Il tutto collegato a un discorso di ciclovie per disegnare un progetto che faccia veramente di Treviglio la città della bicicletta, oltre che dei trattori», rileva ancora Lombardini. La proposta è stata illustrata dalla delegazione guidato nell'occasione dallo stesso Emilio Lombardini al sindaco Borghi e all'assessore all'Urbanistica Fulvio Adobati.

Per il momento niente numeri e dettagli, si tratta di una prima presentazione al Comune di Treviglio che proprio in questi mesi sta predisponendo il Piano di governo del territorio. Il progetto potrebbe coinvolgere anche gli Istituti educativi (seduti allo stesso tavolo) che sono proprietari delle terre agricole del lascito della contessa Piazzoni a Castel Cerreto e a Battaglie e che stanno predisponendo un progetto per un «parco agricolo tecnologico» per le due frazioni in vista dell'Expo 2015.

Terreni che confinano con l'area industriale della Bianchi. «Ci saranno spazi commerciali - rileva l'amministratore delegato -, ma noi vorremmo che il progetto valorizzasse anche le aree agricole circostanti, i luoghi di pregio della zona, rendendoli fruibili e visitabili attraverso un sistema di ciclovie, che diventino il fiore all'occhiello di Treviglio, città della bicicletta».
 Vanessa Santinelli

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