Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 05 Luglio 2010
Finanziaria: protesta degli invalidi
Mercoledì da Bergamo a Roma
Mercoledì una delegazione dell'Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) di Bergamo parteciperà a una manifestazione di protesta a Roma davanti al Parlamento. La manifestazione è stata indetta dall'Anmic nazionale unitamente alle più rappresentative Federazioni degli invalidi - Fand e Fish - per esprimere il forte disagio della categoria rispetto ai contenuti della Finanziaria che il Governo di appresta a far approvare dal Parlamento.
La mancata realizzazione delle aspettative dei disabili li costringe, ancora una volta, a scendere in piazza per fare sentire la propria voce e rivendicare il rispetto delle promesse più volte sbandierate dai politici, specie nei periodi pre-elettorali. «Forte con i deboli, debole con i forti» sembra il motto a cui si è ispirato il Governo nel redigere la Finanziaria «di lacrime e sangue» e nell'effettuare i duri tagli resi necessari dalla crisi.
Risparmi che, guarda caso, partono proprio dal basso: Enti locali, Province, Regioni, lavoratori e … disabili! Ancora una volta si dimostra che c'è poca volontà di andare ad intaccare veramente i «privilegi» che riguardano la «Casta» per eccellenza e le varie «cricche» che si annidano in tante parti del Bel Paese.
A tirare la carretta sono i soliti di sempre: provino i nostri politici a recarsi al lavoro con i mezzi pubblici o almeno con i propri mezzi, sopportando le code, gli ingorghi, pagando di tasca propria la benzina e il parcheggio, come fanno ogni giorno tanti italiani. Forse capirebbero un po' meglio le condizioni del Paese e i sacrifici (veri) che molti cittadini già sopportano per far andare avanti la baracca.
Certo è molto difficile fare autocritica e rinunciare a tanti benefit, per sé e per i propri famigliari. Con una mano generosa si pagano le cure termali ai politici e ai loro parenti, con l'altra si riducono le cure riabilitative ai disabili. È un'indecenza!
Così come è indecente la proposta di condonare i «falsi invalidi» e i loro fiancheggiatori, improvvisamente comparsa tra gli oltre duemila emendamenti della Finanziaria, a riprova che il fenomeno è frutto di connivenze più radicate di quanto si creda.
È giunto il momento di essere seri e di smetterla di prendere in giro gli elettori. Una grande parte dell'opinione pubblica si aspetta dalla «Casta» un atto di orgoglio, ma forse si chiede troppo, che la smettesse di difendere e accrescere quella miriade di «diritti» che non si è conquistata, ma che si è attribuita, anno dopo anno, come una specie di gratifica per la propria presunta efficienza e capacità di governare.
Anche gli ottimisti ad oltranza si sono accorti che il momento è serio - meglio tardi che mai - e ora predicano rigore e severità, ma sempre rivolto agli altri, soprattutto se deboli. Occorre più serietà nel formulare le promesse e poi nel far di tutto per mantenerle. Bisogna smetterla di prendersi gioco della vita dei cittadini, specie dei meno abbienti, di giocare con le loro paure del domani, con le loro ristrettezze del presente e con le spicciole aspettative del futuro.
La politica autoreferenziale deve finire. Meno partecipazioni ai talk show televisivi, ai convegni «esclusivi», ai circoli elitari. Serve maggiore contatto con il Paese reale, quello della gente comune che fa fatica e tirare avanti, ma è quella che da sempre tiene in piedi il Paese con il lavoro e le tasse e che è la prima a pagare nei momenti di crisi.
La protesta degli invalidi vuole esser proprio un richiamo forte ai politici perché ritornino tra la gente, non per farsi facile pubblicità con accattivanti promesse che non potranno mantenere, ma per ascoltare con pazienza ed umiltà.
Giovanni Manzoni (presidente dell'Anmic provinciale)
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