Grossa frana a Oltre il Colle
acquedotto, fogne e stradine ko

Corsa contro il tempo a Zorzone di Oltre il Colle per riparare i danni del nubifragio che si è abbattuto la sera di martedì scorso sulla Valle Grassa. Una frana, staccatasi dal monte Menna, a circa 1.400 metri di quota, ha travolto condutture e bacino dell'acquedotto della frazione, fognature, tre strade agrosilvopastorali e la strada comunale che collega Zorzone al capoluogo.

Giovedì e ieri i tecnici della Sede territoriale della Regione (ex Genio civile) hanno verificato i danni, stanziando, per un pronto intervento, 75 mila euro. I lavori, affidati all'impresa Ghisalberti di Zogno, sono già stati affidati e dovrebbero iniziare settimana prossima. Un'urgenza - spiegano dall'ex Genio civile - dettata dal rischio di una pericolosa esondazione della valletta per eventuali altre abbondanti piogge.

«La frana ha coinvolto tutta la Valle Grassa - spiega il sindaco Rosanna Manenti -. Si è staccata sopra il bivacco Matuida, ha travolto il bacino dell'acquedotto, le fognature, tre strade rurali, una delle quali porta alle casere di Serina, e ha invaso la strada che arriva a Zorzone. Martedì sera la frazione era isolata ma, lavorando nella notte, siamo riusciti a ripristinare la viabilità da mercoledì mattina. I danni sono ingentissimi: la frana di sassi, fango, alberi, (distante una cinquantina di metri dalle prime case di Zorzone, ndr), è arrivata fino alla Valle Parina. Chi ha visto lo smottamento ha detto che era pauroso. Il problema principale resta l'acquedotto: l'opera di presa e le condutture, di oltre un metro di diametro, sono state letteralmente sommerse, le vasche di cemento sollevate. Anche le fognature della parte bassa di Zorzone si sono rotte».

«Fortunatamente i 15 bacini dell'acquedotto comunale sono in rete - prosegue il sindaco - e la frazione non è rimasta senz'acqua. Ma se dovesse piovere la situazione peggiorerebbe. Abbiamo quindi segnalato la calamità naturale e ringrazio i tecnici dell'ex Genio civile per essere intervenuti immediatamente riconoscendo la situazione di emergenza. I lavori da fare sono tanti e urgenti».

Ex Genio civile che ha subito stanziato fondi per la messa in sicurezza della Val Grassa. «Bisogna riparare l'acquedotto il prima possibile - spiega il dirigente della Ster, Claudio Merati - perché l'aumento di popolazione del paese in estate potrebbe creare problemi di approvvigionamento idrico. E poi occorre ripristinare il regolare deflusso dell'alveo per scongiurare eventuali esondazioni».

«Si provvederà allo sgombero del materiale franato - continua il dirigente della Ster - al ripristino dell'opera di presa dell'acquedotto e alla costruzione di briglie di contenimento. La frana, infatti, ha distrutto opere di difesa realizzate alcuni anni fa dal Genio civile». «La quantità di materiale sceso è probabilmente intorno ai 2.000-3.000 metri cubi - spiega Mauro Fenice della Ster -, quindi particolarmente importante».
 Giovanni Ghisalberti

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