Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 02 Luglio 2010
Denunciati 15 extracomunitari
per truffa nella pratica-badanti
La squadra mobile della questura di Bergamo ha denunciato per truffa quindici extracomunitari di varia nazionalità, egiziani, marocchini, nigeriani, cinesi, pachistani e indiani. Tutto è nato quando diverse persone si sono presentate in questura con il modulo Inps, che era arrivato loro a casa, inerente la regolarizzazione degli extracomunitari come badanti.
Si è scoperto che i denunciati avevano usato i nomi di ignari cittadini per presentare la domanda di procedura di emersione come badanti e strappare così il permesso di soggiorno. Dal momento che i denunciati hanno pagato regolarmente in posta il bollettino da 500 euro per la pratica, non è escluso che possano essere stati a loro volta truffati da un'organizzazione, in quanto nel modulo erano riportati con grande precisione tutti i dati anagrafici dei cittadini inconsapevolmente coinvolti.
Nello scorso marzo era scoppiato un caso simile: un ex avvocato bergamasco, Dusan Raggianti, 36 anni, di Pianico, radiato dall'albo anni fa a seguito di un'analoga vicenda, era finito in manette con le accuse di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, produzione di documenti falsi e ricettazione. Insieme a lui erano finiti in manette anche quattro immigrati regolari, considerati suoi complici.
Secondo le accuse sarebbero stati loro, in concorso con l'ex avvocato, a tenere i contatti con gli immigrati clandestini che volevano regolarizzarsi approfittando della legge 102 dell'agosto scorso, quella nota per la messa in regola di colf e badanti dietro pagamento di 500 euro e presentazione della documentazione, ma facendo leva sul fatto che gli immigrati non conoscevano bene la legge.
Raggianti, secondo l'accusa, la documentazione la produceva invece direttamente lui, del tutto falsa. Forse troppo, tant'è vero che già lo scorso novembre all'ufficio immigrazione della questura - dove passano le pratiche, così come allo sportello unico della prefettura, che ha sede all'Inps - si erano accorti dei tanti casi di documenti falsi.
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