Asse interurbano, nuovi ritardi:
per Mapello apertura a fine anno

Una storia tutta in salita per l'asse interurbano: dopo decenni di cantieri, siamo all'ultimo sforzo, bisogna arrivare a Mapello. L'ultima delle tante stime fatte e ricorrette parlava di traguardo a inizio estate. Adesso la nuova doccia fredda: si va a fine anno.

A remare contro, questa volta, la burocrazia. Una nuovissima procedura nazionale per l'assegnazione degli appalti dilata infatti i tempi e impone stop forzati: 35 giorni secchi fra l'aggiudicazione e la procedura per la firma dei contratti, per lasciare agli altri un lasso per pensare ai ricorsi.

Ed ecco perché sull'asse, ultimo tratto, al momento tutto (o quasi) tace: è il periodo del limbo, prima che qualcuno possa legittimamente mettere il caschetto e procedere alle cosiddette opere di completamento.

La comunicazione è stata fatta dall'Anas (cui compete il cantiere) alla Provincia (che prenderà in carico l'opera una volta ultimata). I sindaci, dal canto loro, fanno un salto sulla sedia. Quello di Mapello, Michelangelo Locatelli, prima resta basito («Ancora un rinvio?»), poi riassume: «Questa è la nostra Dinasty».

Per diciassette chilometri - da Seriate a Bergamo, poi tappe a Bonate Sopra, Terno e Mapello - il primo cantiere era stato inaugurato nel lontano 1988, slancio di viabilità in vista dei Mondiali. Ma erano quelli di Italia '90.

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