Maturità, si torna sui banchi:
oggi tocca al «quizzone»

Dopo 24 ore di pausa i 7.564 studenti bergamaschi che stanno affrontando l'esame di maturità tornano venerdì sui banchi per affrontare la terza verifica scritta, il «quizzone»: i quesiti, preparati da ognuna delle 14 mila commissioni sparse per l'Italia, consistono in una serie di domande su cinque delle discipline affrontate durante il quinto anno, ma sinora non trattate durante i primi due scritti.

Ogni verifica è stata impostata sulla base delle indicazioni contenute nel documento di classe, realizzato per legge entro il 15 maggio dai professori del quinto anno.

Adottata ormai da undici anni consecutivi (fu introdotta nel 1999 dopo un decreto ministeriale ad hoc, datato luglio 1998), la terza prova può contenere diverse tipologie di domande: l'unico vincolo è che non possono riguardare più di cinque discipline.

I temi sono diversi: vanno dalla trattazione sintetica di argomenti (non più di cinque), ai quesiti a risposta singola (da dieci a quindici), fino a quelli (forse più comuni) a risposta multipla (da trenta a quaranta).

I commissari possono però anche proporre problemi scientifici a soluzione rapida, tali cioè da non richiedere calcoli complessi (al massimo due), casi pratici e professionali (anche questi non oltre due) oppure lo sviluppo di un vero e proprio progetto. Ogni commissione ha comunque l'obbligo di dedicare un breve spazio destinato all'accertamento della conoscenza della lingua o delle lingue straniere comprese nel piano di studi dell'ultimo anno.

Si tratta di un'esposizione sintetica in lingua o, in alternativa, una risposta breve su uno degli argomenti o uno dei quesiti, a scelta del candidato, sempre fra quelli proposti dalla commissione nell'ambito delle varie tipologie.

Per la composizione della terza prova scritta, che il ministro Gelmini ha annunciato di voler sostituire con una verifica standard nazionale preparata dall'Invalsi, come accade già alle media, negli ultimi anni la metà delle commissioni d'esame ha preferito di gran lunga far svolgere quesiti a risposta libera: circa il 20% ha optato per le domande a tipologia mista.

I quesiti a scelta multipla, i cosiddetti test sono stati scelti dal 15%. Quasi la stessa preferenza che presidenti e commissari hanno dato alla trattazione sintetica di argomenti.

Già da venerdì pomeriggio i docenti si metteranno all'opera per la consueta verifica delle operazioni di correzione degli scritti. Dalla prossima settimana si passerà poi agli esami orali, che vedranno comunque protagonisti non più di cinque candidati al giorno per ognuna delle 28 mila classi impegnate in questa tornata di esami di Stato.

Intanto un sondaggio condotto da Studenti.it dice che il 35% dei maturandi non teme la terza prova. Secondo il portale studentesco, buona parte dei maturandi è piuttosto tranquillo anche per merito dei professori che durante l'anno si sono dati da fare con diverse simulazioni del quizzone.

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