Cronaca / Bergamo Città
Martedì 22 Giugno 2010
Per la Scuola di magistratura
un appello al Capo dello Stato
La Scuola di Magistratura di Bergamo non è ancora entrata in funzione. Secondo il parlamentare del PdL, Gregorio Fontana, le responsabilità sono da attribuire al Consiglio Superiore della Magistratura, inadempiente da tre anni.
La Scuola di Magistratura di Bergamo non è ancora entrata in funzione. Secondo il parlamentare del PdL, Gregorio Fontana, le responsabilità sono da attribuire al Consiglio Superiore della Magistratura, inadempiente da tre anni a questa parte per non avere ancora fatto le scelte che è chiamato a fare, per legge. Secondo Fontana si è tradita la buona fede dei bergamaschi, da qui la decisione di rivolgere un appello al Capo dello Stato.
Al riguardo, l'onorevole Gregorio Fontana, segretario di Presidenza della Camera dei Deputati e deputato bergamasco, ha dichiarato: "Sulla vicenda della Scuola di magistratura siamo di fronte ad una vergognosa inadempienza da parte del Consiglio Superiore della Magistratura. La Scuola superiore della magistratura potrà svolgere le sue funzioni di direzione ed organizzazione, di amministrazione, di nomina docenti e di programmazione dei corsi, previste dalla normativa, solo dopo che il Comitato direttivo, organo centrale previsto dalla legge n. 111 del 2007, sarà nominato per intero».
«Infatti, il Ministero della Giustizia provvide a nominare i membri del Comitato direttivo di sua competenza nel 2007, appena varata la legge. Da oltre tre anni invece il CSM si rifiuta, per ragioni del tutto oscure, di adempiere a quanto previsto dalla legge e cioè di nominare i sette membri del Comitato Direttivo di sua competenza (sei magistrati e un professore universitario). Senza questo passaggio sarà impossibile l'inizio di qualsiasi attività della Scuola di magistratura, a Bergamo, a Firenze come a Benevento».
«Non è una cosa complicata, – prosegue Fontana – si tratta di una questione che potrebbe essere risolta nel giro di una mattinata di lavoro dei membri del CSM, che dovrebbero solamente limitarsi a votare i sette nominativi di loro competenza. Tale ritardo è del tutto incomprensibile, specialmente per noi bergamaschi che in buona fede, credendo che il CSM gestisse le cose con più efficienza, da due anni abbiamo già provveduto, a spese di Provincia e Comune, ad approntare una sede, se pur provvisoria, idonea allo svolgimento dei corsi».
«Per queste ragioni ho deciso di promuovere un appello al Capo dello Stato perché sia data al più presto piena attuazione all'istituzione della Scuola superiore della magistratura voluta dal Legislatore, al fine di assicurare ai magistrati, qualificati percorsi di aggiornamento e formazione, garantendo nel contempo ai cittadini un servizio più efficiente in materia di giustizia. Nell'appello si chiede quindi al Capo dello Stato un impegno, per quanto di sua competenza, perché questa situazione possa essere al più presto superata e il CSM possa mettere subito all'ordine del giorno la nomina dei membri del Comitato direttivo di sua competenza».
L'appello - scarica l'allegato per leggerlo integralmente - è già stato firmato anche dal sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, e dal presidente della Provincia, Ettore Pirovano, oltre ai parlamentari bergamaschi Giorgio Jannone, lo stesso Fontana, Giacomo Stucchi, Alessandra Gallone e Nunziante Consiglio.
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