Vendita delle farmacie a Treviglio
La Commissione: nessun referendum

Il referendum consultivo popolare per la vendita delle farmacie comunali di Treviglio non si farà. A deciderlo è stata la commissione costituita un mese fa proprio per valutare la specifica proposta di quattro consiglieri di minoranza determinati nel proporre il quesito referendario col quale appunto si chiedeva un parere ai cittadini sull'annunciata cessione dei punti vendita farmaceutici. Un'iniziativa bocciata dalla commissione istituita dal sindaco di Treviglio e della quale fanno parte il segretario comunale Roberto Carbonara, il consigliere di maggioranza Bruno Brambilla, gli unici due a esprimersi contro l'ammissibilità del referendum, mentre Eugenio Manenti in rappresentanza delle minoranze ha votato a favore e il difensore civico Salvatore Puglisi si è astenuto. «Si tratta di materia di bilancio e non sottoponibile a consultazione - hanno spiegato i due contrari al referendum -, quindi se la commissione si fosse espressa favorevolmente, il bilancio comunale sarebbe stato squilibrato».

La vicenda legata alla vendita delle farmacie risale allo scorso anno, quando l'amministrazione comunale targata Ariella Borghi ha deciso di mettere in vendita delle sue proprietà per finanziare il recupero dell'ex palazzo Upim di piazza Garibaldi e altri interventi. Un orientamento apertamente criticato dalle minoranze consiliari ma anche da numerosi cittadini. Da qui la richiesta al sindaco di costituire una commissione, come poi avvenuto, per valutare la possibilità di indire un referendum che nei giorni scorsi è stato però bocciato.

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