Cronaca
Giovedì 17 Giugno 2010
Nuove idee per contrastare la crisi
ecco i brevetti degli universitari
Gli studenti di Ingegneria hanno parecchie idee imprenditoriali anti-crisi e qualcuna a volte si fa concreta. Alcuni di loro hanno avuto l'opportunità di tirarne fuori diverse, spiegandole ai giovani imprenditori presenti nelle aule dell'Università a Dalmine.
Gli studenti di Ingegneria hanno parecchie idee imprenditoriali anti-crisi e qualcuna a volte si fa concreta. Alcuni di loro hanno avuto l'opportunità di tirarne fuori diverse, spiegandole ai giovani imprenditori presenti nelle aule dell'Università a Dalmine.
Questo all'interno del seminario «Imprenditorialità giovanile, storie di successo e futuri imprenditori a confronto», organizzato all'interno dei corsi di «Entrepreneuship» (imprenditorialità in italiano) e di «Management delle imprese multinazionali», frequentati dagli studenti dell'ultimo anno. Un confronto messo in piedi dai professori Lucio Cassia, Massimo Merlino e Alfredo De Massis.
Da una parte i ragazzi, un centinaio, e dall'altra tre giovani imprenditori di successo: Gianmarco Gabrieli, che con la società «I Pinco Pallino» produce e vende in tutto il mondo abbigliamento di lusso per bambini; Marcello Persico della Persico spa, che ha dato vita allo scafo della celebre barca a vela «Luna rossa» e Marco Manzoni, della «Nuova termostampi», società che crea prodotti plastici ad alto contenuto tecnologico.
Momento clou, l'«elevator pitch»: per i ragazzi pochi minuti di tempo per presentare le loro idee nel modo più efficace e convincente, obiettivo quello di accendere la curiosità degli imprenditori, potenziali finanziatori dei loro progetti. Come se fossero in ascensore (elevator, appunto) e avessero a disposizione solo il tempo che serve per arrivare dal primo all'ottavo piano per convincere della bontà e della convenienza del loro progetto l'imprenditore che, per caso, sale anche lui all'ottavo piano. «Non si tratta di una simulazione – spiega il professor Cassia –. I ragazzi presentano progetti veri e propri, che hanno studiato a fondo. Ogni anno ne propongono circa una decina e ogni anno almeno uno va in porto, cioè diventa un vero progetto imprenditoriale».
Leggi di più su L'Eco in edicola giovedì17 giugno
© RIPRODUZIONE RISERVATA