Quasi 640 milioni in meno
La manovra penalizza i lombardi

Fumata nera, giovedì, al termine dell'incontro Stato-Regioni sulla manovra. Le posizioni, per ora, restano distanti, con qualche botta e risposta, anche tra Tremonti e Formigoni. C'è uno spiraglio per la ridistribuzione dei tagli, ma il saldo non si tocca. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, nel post-vertice romano, ha parlato di «patto» con i governi locali, ma è stato chiaro: «I sacrifici richiesti sono necessari e sostenibili».

Tra le regioni più penalizzate c'è la Lombardia, con il presidente Roberto Formigoni che non esita a definire la manovra «profondamente iniqua. Così com'è, non è accettabile». E non la manda a dire al titolare del dicastero: «Non è vero che le Regioni finora hanno avuto ed ora è giusto che paghino. I numeri dimostrano che le Regioni hanno fatto meglio di altri».

Il governatore lombardo fa quindi notare che «mentre la sforbiciata per i ministeri è dell'1-2% per le Regioni è pari al 14%, e se i ministeri decidono di tagliare i trasferimenti alle Regioni la sforbiciata sarà ancora superiore».

I primi dati sull'entità della scure che si abbatterà sulla Lombardia li mette in circolazione il Pd: la «manovra Tremonti» (per effetto dei tagli e dei minori trasferimenti) significherà per il biennio 2011-2012 1.344.900.000 euro in meno (637,1 milioni nel 2011 e 707,8 milioni nel 2012), contro gli 8.544.100.000 a livello nazionale (praticamente metà l'anno prossimo e metà nel 2012). Venendo al quadro dettagliato dei settori che verranno colpiti, si vede che la cinghia tirata riguarderà trasversalmente tutte le «funzioni delegate» dallo Stato alle Regioni.

A partire dal trasporto pubblico locale (-283 milioni nel 2011), con riflessi sulle aziende di trasporto pubblico locale e sul sistema ferroviario, con la paventata riduzione dei treni pendolari del 30%. Ma non passano indenni nemmeno l'economia (con -121,5 milioni di euro di incentivi alle imprese), le politiche della casa (-83,3 milioni all'edilizia residenziale pubblica), viabilità (-50 milioni), ambiente (-36,3 milioni), agricoltura (-33 milioni), sanità (-20,4 milioni), opere pubbliche (-2,9 milioni), mercato del lavoro (-2,8 milioni), personale (-2,4 milioni) e minori (-1,8 milioni).

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