Cronaca / Bergamo Città
Sabato 29 Maggio 2010
Bombassei: ragazzi, ci vuole grinta
Barcella: mancano 70 mila tecnici
Alberto Bombassei, presidente e amministratore delegato del gruppo Brembo e vicepresidente di Confindustria per le relazioni internazionali, è intervenuto sabato mattina all'assemblea annuale degli ex allievi dell'Itis Paleocopa parlando del tema «Quale futuro?». «Inutile girarci intorno - ha attaccato Bombassei, diplomatosi all'Esperia -. Abbiamo davanti a noi una situazione così volatile e piena di dubbi che nessuno ha certezza di cosa accadrà in futuro».
«La nostra economia da decenni fatica a crescere, il prodotto interno lordo è fermo da anni. Sicuramente l'orientamento di molti giovani verso scuole non manufatturiere ha penalizzato molte nostre industrie. In queste condizioni e con i tassi attuali di nascite l'Europa è destinata a restare ai margini».
«Chi uscirà bene da un istituto tecnico avrà ottime possibilità di far parte di quella generazione che permetterà di colmare il gap tecnologico esistente con molti Paesi. La nostra esperienza e cultura industriale è molto richiesta, ma voi ragazzi non dovere avere paura di confrontarvi con il mondo. Dovere avere quel "pizzico di fame" tipico della mia generazione: fame che può fare grandi cose».
Presente anche Alberto Barcella, presidente di Confindustria Lombardia, che peraltro in gioventù ha frequentato il liceo. E proprio lui ha sottolineato: «Meno licei e più istituti tecnici. Una recente inchiesta dice che il 70% dei laureati ignora che l'Italia è il 2° Paese più industrializzato d'Europa e che il settore metalmeccanico vale ben 116 miliardi di euro».
«Il problema è che in Italia i ragazzi tra i 15 e i 24 anni sono soltanto il 9% e che il 23% di loro non fa nulla: non studia, non lavora, non fa tirocinio. Ecco perché il ruolo delle scuole economico-industriale deve essere ancor più fondamentale. Ora la maggior parte degli studenti frequenta il liceo e così mancano molte figure tecniche. Nonostante la forte crisi, alle imprese mancano ancora 70 mila tecnici».
Proprio per questo motivo Confindustria da tempo è impegnata nel rilanciare gli istituti tecnici. Barcella ha concluso così: «Il rischio è di arretrare sempre di più davanti a un mondo in continua e rapida evoluzione». Leggi di più su L'Eco di domenica 30 maggio.
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