Cronaca / Hinterland
Giovedì 27 Maggio 2010
Il figlio della proprietaria precisa:
«Noi disponibili e comprensivi»
«Sono il figlio della proprietaria dell'appartamento di Azzano e scrivo per chiarire meglio quanto accaduto precedentemente allo sfratto in questione. Ho affittato l'appartamento alla signora nell'aprile del 2009. In occasione della stipula del contratto, in seguito alle richieste ricevute, ho ridotto il canone di locazione (da 400,00 a 375 euro al mese) ed evitato di chiedere il deposito cauzionale di prassi».
«La signora ha dichiarato di voler occupare l'appartamento con la madre. Invece la composizione familiare è cambiata innumerevoli volte e dopo qualche mese si è stabilizzata a quattro persone (la signora con le tre figlie). Purtroppo l'appartamento era agibile per sole tre persone. Ho risolto il problema personalmente recandomi prima agli uffici comunali e in seguito alla questura di Bergamo».
«Ho provveduto, inoltre, per aiutare la signora in difficoltà con la lingua italiana, anche alla definizione dei contratti di fornitura della luce e del gas a mie spese. Già dal mese di giugno i pagamenti dell'affitto sono stati effettuati in ritardo e solo dopo numerosi solleciti. I pagamenti si sono interrotti definitivamente a partire dal mese di settembre 2009 senza alcun preavviso, senza essere informato in merito a un improvviso stato di necessità e senza alcuna richiesta di posticipare o sospendere temporaneamente il versamento di quanto dovuto».
«Sono rimato senza risposte per mesi. Ho invece ricevuto telefonate spiacevoli di personaggi non identificati che mi hanno invitato con velato tono minaccioso a non procedere per vie legali dicendomi: «Conosciamo le leggi italiane meglio di lei!». Perché la signora non si è mai fatta viva? Perché non ha avvertito, dopo aver trovato un nuovo lavoro, che sarebbe stata in grado di ricominciare a pagare?»
«Nel silenzio assoluto ho deciso di seguire l'iter previsto dalla legge e stamane con grande sorpresa ho scoperto che, nonostante questo silenzio, intorno a questa situazione si sono mossi perfino i partiti politici dai quali non ho ricevuto nemmeno una telefonata. Ritengo di essermi comportato in modo disponibile e comprensivo. Ho fatto valere solo le mie ragioni».
«Il comportamento del Comune di Azzano, a mio modo di vedere, è stato ineccepibile. La strumentalizzazione avvenuta stamattina è invece riprovevole, aggravata da una completa impreparazione in merito ai fatti accaduti».
Paolo Puppi
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