Il 58% degli incidenti stradali che si sono verificati in un orario compreso tra le 22 e le 7 del mattino è riconducibile in maniera inequivocabile allo stato d'ebbrezza dei guidatori. Il dato che è emerso durante i lavori del terzo forum internazionale delle polizie locali organizzato a Riva del Garda dall'Automobile Club Italiano, fotografa il tema di alcol e guida con un altro dato parallelo: rispetto al grave fenomeno non vengono fatti adeguati controlli, tanto più nelle ore serali.
Recentemente, proprio a Bergamo, i sindacati di polizia hanno già denunciato lo stato disastroso in cui versa l'organico della questura e della polizia stradale, con interi turni che rimangono scoperti senza nessuna pattuglia in circolazione. A questo, aggiunge l'Aci, si aggiunge anche la scarsità di strumenti a disposizione, primo fra tutti l'etilometro.
A Bergamo gli apparecchi in dotazione alla polizia locale sono tre, con un dato complessivo delle contravvenzioni elevate per guida in stato di ebbrezza addirittura in calo. Nel corso del 2007 infatti gli agenti avevano pizzicato 134 conducenti di veicoli ubriachi, mentre nel corso del 2008 il numero è diminuito di 13 unità passando a 121.
La piaga della guida in stato di ebbrezza sta, nel corso degli ultimi tempi, subendo delle graduali trasformazioni. Fra queste va segnalata, anche se il primato dei guidatori ubriachi risulta essere ancora costituito soprattutto da maschi (negli incidenti dovuti all'alcol, infatti, 9 conducenti su 10 sono uomini), la crescita delle «quota rosa» che ha raggiunto il 10,3% rispetto ad esempio al 7,2% dell'anno 2000: su 100 automobilisti maschi controllati nelle ore serali e notturne, il 77% ha assunto alcol oltre i limiti. Per le donne la percentuale si abbassa al 22.
Dai dati dello studio redatto dell'Aci, quello che riguarda il mondo dei giovani: nel 2008 il 32,5% degli incidenti per stato di ebbrezza ha coinvolto un giovane di età inferiore ai 28 anni, un dato questo ultimo fortunatamente in calo rispetto al passato.
«La strategia di intervento comune poggia su tre punti chiave – ha sottolineato Enrico Gelpi, presidente nazionale dell'Automobile Club Italiano –: il più costante presidio del territorio da parte delle forze di polizia; la riscoperta del valore rieducativo della sanzione amministrativa; una più adeguata e moderna formazione non solo tecnica dei conducenti». E qui la dolente nota dei mezzi a disposizione delle polizie locali. Sono 186 gli etilometri in dotazione alle polizie locali nel nostro Paese, 1,7 in media a Provincia. Con dei distinguo però sconcertanti:16 Province risultano senza etilometri. «Con questi numeri – dice Gelpi – difficilmente il numero di controlli potrà aumentare ai livelli che si registrano in Francia, Inghilterra o altri Paesi».
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